Annunci di lavoro che richiedono esplicitamente frontalieri. Lega dei Ticinesi: «Adesso basta»

Chiara De Carli

17/07/2023

19/07/2023 - 09:43

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Sei deputati leghisti in Gran Consiglio hanno presentato un’interrogazione al Consiglio di Stato riguardo agli annunci di lavoro che privilegiano l’assunzione a basso costo di frontalieri.

Annunci di lavoro che richiedono esplicitamente frontalieri. Lega dei Ticinesi: «Adesso basta»

«Basta annunci di lavoro con la chiara richiesta di manodopera estera». Recita così il testo dell’interrogazione presentata oggi al Consiglio di Stato da sei deputati leghisti in Gran Consiglio.
La questione affrontata da Stefano Tonini, Alessandro Mazzoleni, Andrea Sanvido, Sem Genini, Eolo Alberti e Mauro Minotti il mercato del lavoro svizzero, in particolare quello ticinese.
Secondo i firmatari, infatti, nonostante le promesse fatte dal mondo politico di centro, di sinistra e «quello dai colori più variegati», «l’acqua che che scorre sotto i ponti è sempre quella di prima, come dimostra l’ennesimo annuncio di lavoro pubblicato da una società, la quale ha messo ben in chiaro di essere alla ricerca per una boutique di Lugano, di un’impiegata di vendita FRONTALIERA. Escludendo così tutti i lavoratori indigeni che hanno svolto un apprendistato o una riqualifica quale Impiegato del commercio al dettaglio ottenendo un Attestato federale di capacità, il quale alla luce dei fatti sembra avere meno importanza e valore rispetto alla residenza oltre confine, garanzia di dumping salariale a danno dei residenti ticinesi e delle aziende virtuose che antepongono la responsabilità sociale al mero profitto. Sono situazioni che non abbiamo mai tollerato e che non possiamo più tollerare, in particolare poiché aziende come queste non generano alcun valore aggiunto per il tessuto socio-economico ticinese e, anche qualora forniscono entrate fiscali, queste verrebbero poi comunque utilizzare per sostenere i cittadini privi di un’occupazione».

Le domande poste al Governo ticinese

  1. Cosa ne pensa il Consiglio di Stato del fatto che molte aziende assumano esclusivamente personale residente oltre confine, escludendo quindi di principio coloro che risiedono nello stesso Stato in cui si trova l’azienda?
  2. L’Autorità, sia essa comunale, cantonale o federale, ha la possibilità di sanzionare aziende che assumono esclusivamente personale frontaliere, o comunque di impedire o limitare tale pratica?
  3. Sapendo che un’eventuale sensibilizzazione delle aziende in questione non produrrebbe alcun effetto, non ritiene il Consiglio di Stato che le aziende che assumono apertamente unicamente personale frontaliere vadano sanzionate?
  4. Il Consiglio di Stato ha elaborato una strategia, o possiede perlomeno una visione, che possa, anche a lungo termine, porre fine a questi fenomeni?
  5. Quanti sono i disoccupati ticinesi che potrebbero occupare questo posto di lavoro o una posizione analoga?

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