La siccità minaccia il vino del Mendrisiotto. Vitta: «Danni difficili da quantificare»

Chiara De Carli

20/07/2022

20/07/2022 - 16:36

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Il Consigliere di Stato ha voluto valutare di persona la situazione in cui versano campi e vigneti della regione.

La siccità minaccia il vino del Mendrisiotto. Vitta: «Danni difficili da quantificare»

Allarme siccità per campi e vigne del Mendrisiotto. Nella giornata di ieri Christian Vitta, Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, si è recato in visita per constatare di persona l’evolversi della situazione e verificare se le prime misure messe in atto stando dando dei risultati.
Durante il sopralluogo è stato accompagnato da Daniele Fumagalli, Aggiunto al direttore della Divisione dell’economia, e da Loris Ferraris, Capo della Sezione dell’agricoltura. Insieme a loro, ha incontrato Pier-Luigi Jelimi, Presidente della Società agricola del Mendrisiotto, e Andrea Zanini, Presidente dell’Associazione Orticoltori Ticinesi (OrTI). I due rappresentanti hanno mostrato poi al Consigliere di Stato colture e vigneti di aziende agricole e vitivinicole della zona.

«La siccità - commenta Christian Vitta a Moneymag - sta mettendo a dura prova il raccolto e la situazione a cui stiamo assistendo è sicuramente difficile. Tuttavia varia da zona a zona, anche all’interno della stessa regione del Mendrisiotto: c’è chi è più colpito, chi meno. Accanto a questa difficoltà ho trovato persone determinate nel voler affrontare il problema. Per esempio, alcuni produttori hanno già posato degli impianti di irrigazione goccia a goccia. Inoltre, la Protezione civile ha messo a disposizione un ulteriore approvvigionamento d’acqua a cui attingere».

Situazione anomala, il precedente solo nel 2003

Una situazione senza precedenti quella che si sta verificando in questi giorni, in cui le ondate di calore si susseguono una dopo l’altra portando con sé picchi di temperatura storici. Agricoltori e viticoltori ricordano un evento simile «solo nel 2003 - ha rammentato Vitta -: a causa dell’ondata di calore anche allora la situazione era molto impegnativa. Di certo il 2022 è uno di quegli anni che passerà alla storia».

Misure per far fronte all’emergenza

Il Cantone ha dato il via libera all’uso dell’acqua del lago per irrigare campi e vigneti, previa autorizzazione, oltre alla possibilità di attingere ai vasconi o di farsi mettere a disposizione motopompe e tubi per l’irrigazione. A questo proposito, nella giornata di ieri, la Protezione civile ha predisposto un vascone provvisorio da 33 mila litri d’acqua. Nel pomeriggio poi è seguito l’arrivo di quello dell’esercito, fornendo così la possibilità di accumulare altri 53 mila litri. L’acqua viene pompata dal pozzo in disuso in via Prati maggi a Rancate. Stando a quando riferito dalla Rsi, la riserva sarà ad uso prevalentemente agricolo. Ma può essere utilizzata per bagnare i campi anche dagli enti pubblici.

Fino a quando sarà possibile far fronte alla siccità con queste misure?

«Il dispositivo attivato dal Cantone potrà essere utilizzato fino a quando sarà necessario. Per il prelievo d’acqua, la disponibilità varia anche in base alle autorizzazioni rilasciate dagli Uffici preposti. L’acqua è un bene limitato, speriamo che questo periodo di mancanza di precipitazioni finisca presto».

Sopralluogo del Consigliere

Durante il sopralluogo è emerso dunque, che le prime misure attivate a sostegno di agricoltori e viticoltori stanno sortendo l’effetto sperato, dando contrastando questa straordinaria siccità.
Sì, perché qualora le vigne dovessero soffrire e di conseguenza morire, i danni economici sarebbero ingenti, non solo per la produzione dell’anno in corso, ma anche per gli anni a venire. Il tempo necessario affinché una nuova pianta inizi a dare i suoi frutti è di almeno cinque anni.

È già disponibile una stima dei danni?

«È difficile da quantificare. Ci sono aziende che prevedono un impatto più marcato, altre meno. Bisogna aspettare per capire chi riuscirà a salvare il raccolto grazie a queste misure. Nell’ambito della viticoltura la situazione è anomala: da un lato vi è il rischio di mettere il raccolto in pericolo, ma dall’altro questo particolare clima favorisce un prodotto finale di grande qualità».

A chi devono rivolgersi gli agricoltori?

Gli agricoltori in difficoltà possono rivolgersi alla Sezione dell’agricoltura per inoltrare le richieste di prelievo d’acqua pubblica di superficie e prestito di materiale della protezione civile. Inoltre, le aziende agricole che vogliono dotarsi di nuovi impianti di irrigazione fissi nell’ambito degli aiuti per i miglioramenti strutturali.

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