Tasse frontalieri italiani in Svizzera: cosa cambia e da quando

Gabriele Stentella

13/04/2021

13/04/2021 - 13:43

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Quali sono le novità in materia di fiscalità per i lavoratori frontalieri? Italia e Svizzera hanno recentemente stipulato nuovi accordi su questo tema, di seguito sono riportati i principali cambiamenti.

Il 23 Dicembre 2020 Svizzera e Italia hanno trovato un’intesa per il nuovo accordo relativo al lavoro frontaliero. Stando alle statistiche riguardanti il 4° trimestre del 2020 (consultabili alla seguente pagina), nel nostro paese sono circa 80.000 i frontalieri italiani. In virtù della vicinanza geografica, essi lavorano principalmente nel Cantone Ticino, nel Cantone dei Grigioni e nel Canton Vallese.

L’accordo raggiunto si inserisce nella tabella di marcia sottoscritta dal nostro governo e quello italiano nel 2015. Tale documento conteneva alcune questioni che necessitavano una soluzione bilaterale tra Svizzera e Italia.

L’accordo, frutto di un negoziato durato cinque anni, entrerà ufficialmente in vigore non prima del 2023. Questo slittamento si deve principalmente ai tempi di ratifica.

Come funziona la fiscalità dei frontalieri ora?

Il nuovo accordo sostituirà quello già stipulato dal governo svizzero con l’Italia nel 1974. Stando all’accordo tuttora in vigore, i frontalieri italiani che svolgono in territorio svizzero la loro attività lavorativa dipendente o indipendente sono soggetti esclusivamente all’imposizione fiscale svizzera. Ne segue che il lavoratore frontaliero non paga le tasse in Italia, bensì in Svizzera. Il Cantone in cui il frontaliero esercita la propria attività lavorativa versa al comune italiano in cui il lavoratore ha la propria residenza una compensazione fiscale, compresa tra il 38,8% e il 40%, a seconda del Cantone di riferimento. Tale compensazione è calcolata sull’ammontare lordo delle imposte versate dal lavoratore frontaliero.

Nuovo accordo Italia-Svizzera: chi sono i nuovi frontalieri?

L’accordo stipulato con l’Italia sancisce di fatto una distinzione fra gli attuali frontalieri e una nuova categoria di lavoratori, soprannominati nuovi frontalieri. Con questo appellativo saranno chiamati i lavoratori italiani che sceglieranno di lavorare nel nostro paese nel periodo successivo alla data di entrata in vigore del nuovo accordo. Gli attuali frontalieri rientreranno nel Regime Transitorio, mentre per i nuovi frontalieri sarà disposto il Regime Ordinario.

Per i nuovi frontalieri sarà prevista l’imposizione fiscale in Svizzera, con una quota parte pari all’80% (superiore rispetto alla quota del 70% inizialmente proposta). I nuovi frontalieri saranno assoggettati ad imposizione fiscale anche in Italia, paese che, in virtù dell’accordo stipulato, eliminerà la doppia imposizione.

Come premesso, i lavoratori frontalieri che lavorano (o hanno lavorato) in uno dei tre cantoni confinanti con l’Italia nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del nuovo accordo rientreranno nel Regime Transitorio. Continueranno pertanto ad essere assoggettati solamente in Svizzera. La compensazione finanziaria sarà versata al comune di residenza fino al 2033. A partire da questa data, l’intero ammontare del gettito fiscale rimarrà in Svizzera.

I criteri per essere definito frontaliere e clausola antiabuso

La definizione di frontaliere è fornita dal nuovo accordo. Si definisce pertanto frontaliere il lavoratore o la lavoratrice residente in un’area distante non più di 20 km dalla frontiera con la Svizzera. Questa definizione si applica sia ai nuovi frontalieri che a quelli attuali.

In ultimo, l’accordo prevede una clausola antiabuso finalizzata a contrastare eventuali tentativi di elusione delle normative riguardanti lo status di frontaliere. Lo status potrà pertanto essere revocato in caso di manifesto abuso. La perdita dello status di frontaliere comporta per il soggetto sanzionato la perdita dei benefici oggetto dell’accordo.

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