Dal sogno alla realtà: 9 laureati su 10 fanno il lavoro che desiderano

Laura Bordoli

10 Febbraio 2022 - 13:33

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Secondo il rapporto dell’Ufficio federale di statistica (Ust), dopo un anno il 93% dei giovani ha già l’impiego per cui ha studiato.

Dal sogno alla realtà: 9 laureati su 10 fanno il lavoro che desiderano

Le rinomate e ormai internazionali università svizzere permettono agli studenti di realizzare i propri sogni nel mondo del lavoro.
A un anno dalla laurea, il 93% dei laureati dichiara infatti di svolgere un’attività corrispondente al proprio livello di istruzione o alle proprie qualifiche professionali.
Oltre al tipo di formazione, giocano un ruolo importante fattori quali il momento in cui è stata assunta la posizione e il numero di posti vacanti nella regione. È quanto emerge dal rapporto dell’Ufficio federale di statistica (Ust) sull’inadeguatezza tra formazione e occupazione.

Quando un lavoro è “inadeguato”

Nella relazione dell’Ust, un lavoro risulta “inadeguato” se non richiede un titolo di studio universitario e non corrisponde alle qualifiche professionali acquisite durante il tirocinio.
Nello specifico, la quota di laureati non adeguatamente occupati è dell’1% tra i laureati di una scuola universitaria e del 10% tra coloro in possesso di un certificato federale.

L’ingresso nel mondo del lavoro

La maggior parte dei laureati fa il suo ingresso nel mondo del lavoro un anno dopo la laurea.
Solo il 5% (laurea magistrale in un’università) o il 10% (laurea in un’università di scienze applicate) ha un’attività lucrativa da più di tre anni e quindi già durante gli studi.
Queste persone hanno un rischio del 10% più elevato di trovare un lavoro inadeguato rispetto a coloro che hanno iniziato o cambiato lavoro dopo la laurea.

Formazione professionale: l’impiego continua

Per la formazione professionale superiore (HBB), l’ingresso in un’azienda prima della fine degli studi non è invece associato a un aumento del rischio di trovare un lavoro inadeguato. Infatti, la formazione professionale superiore si svolge spesso parallelamente al lavoro retribuito ed è strettamente collegata a essa in termini di contenuto.
Lo confermano anche i risultati al momento dell’ingresso in azienda: la maggioranza di chi ha un certificato federale (EF: 73%) o un diploma federale (ED: 78%) è entrata in azienda prima del titolo. Inoltre, il 60% di EF e il 69% di ED sono impiegati nella stessa azienda da almeno tre anni.
Dunque, i titoli di studio appena acquisiti possono essere utilizzati nel lavoro attuale senza dover cambiare azienda.

L’importanza dei posti vacanti

Un’elevata percentuale di posti vacanti ha un effetto positivo sulla situazione occupazionale delle persone con qualifiche universitarie.
In particolare, una quota di posti vacanti superiore di 1 punto percentuale è associata a un rischio di occupazione inadeguata inferiore di quasi tre punti percentuali.

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