prezzi prodotti petroliferi

A spingerlo verso l’alto, i tagli alla produzione da parte dell’Opec+ e l’attacco ucraino al hub russo sul Mar Nero.

Il Consiglio federale ha deciso di adeguare i provvedimenti nei confronti della Russia istituiti dall’UE in materia di prodotti petroliferi.

La fuga di notizie dei giorni scorsi ha trovato conferma nella decisione presa durante il summit dell’Opec+ a Vienna.

Rispetto a luglio, giù i petroliferi, mentre salgono i chimici. Tutti i dettagli.

A mezzogiorno di oggi, un barile costava 102,41 dollari, ben 2,68 in meno di ieri. Preoccupano però la situazione in Libia e le dichiarazioni dell’Arabia Saudita.

Con i prezzi attuali di gas e gasolio, l’investimento iniziale sarebbe ammortizzato in 8-9 anni invece di 12-14. E da quel momento in poi il risparmio sul riscaldamento sarebbe notevole: 700 franchi l’anno invece dei 1.400 del 2021, che a causa della guerra sono già saliti a 2mila.

Il copresidente del gruppo interparlamentale proprietà immobiliare in Ticino ribalta le tesi di Carlo Sommaruga.

A causa della crisi delle catene di approvvigionamento e della guerra in Ucraina nel mese di aprile l’indice totale alla produzione e all’importazione è aumentato dell’1,3% rispetto al mese precedente.

Negli Stati Uniti, il Dow Jones ha lasciato sul terreno lo -0.38% a 34’168.09 punti. Stabile il Nasdaq con una chiusura in ripresa del 0.021%% a 13’542.12 punti e lo S&P 500 che ha perso lo 0,15%, terminando i lavori a 4’349.93 punti.

In rialzo anche i prezzi di prodotti chimici di base, articoli in materie plastiche, vetro e carta.