Dumping salariale

Stando al rapporto annuale sul lavoro nero diffuso dalla Seco, nella maggior parte dei casi il lavoro al ribasso viene fatto da imprese straniere in settori non sottostanti ai contratti collettivi.

Dall’ultimo studio dell’Ust è emerso che in Svizzera nel settore pubblico si attesta al 7% e nel privato al 7,8%.

Il divario salariale tra donne e uomini si è ridotto dell’1%, passando dal 19% nel 2018 al 18% nel 2020. Ma la differenza resta troppo alta.

Nel 2020 a media salariale dei residenti equivaleva a 5.740 franchi, mentre quella dei frontalieri è di 4.582 franchi. Lo studio.

Nel 2021 si è allargata, raggiungendo un rapporto medio di 1 a 141.

Un sondaggio eseguito sul celebre portale web Indeed ha rivelato che uno svizzero su due non si reputa soddisfatto del proprio stipendio mensile.

In Ticino alcuni granconsiglieri sono tornati a chiedere nuove misure per limitare la precarizzazione del mercato del lavoro e il dumping salariale. Cosa prevede la nuova proposta?

La proposta ticinese che chiedeva di rendere illegittimi i licenziamenti legati al fenomeno della svalutazione salariale non ha trovato il sostegno del Consiglio nazionale. Quali scenari potrebbero aprirsi ora?