Vendemmia 2021: in Svizzera la peggiore dal 1957

Chiara De Carli

16 Marzo 2022 - 09:29

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L’anno scorso, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, il raccolto è stato scarso. La qualità però è buona.

Vendemmia 2021: in Svizzera la peggiore dal 1957

Raccolto scarso ma di qualità. L’anno scorso, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, si è registrata la peggiore vendemmia dal 1957, quando furono prodotti solamente 41 milioni di litri. Negli ultimi dieci anni la media è stata di circa 95 milioni di litri di vino all’anno, nel 2021 ne sono stati prodotti soltanto 61 (-36 %). Le gelate notturne in aprile, le precipitazioni intense in estate e le infestazioni da peronospora e oidio hanno provocato massicce perdite di raccolto in tutta la Svizzera. Tuttavia, la qualità dell’uva è interessante e promette un’annata scarsa ma buona. L’anno scorso è anche diminuita la superficie viticola totale in Svizzera di 67 ettari rispetto al 2020 e ammonta a circa 14’629 ettari (-0,5 %).

Condizioni meteo avverse

Il raccolto 2021 si è attestato a un totale di 609’038 ettolitri risultando inferiore di 225’197 ettolitri a quello del 2020 (-27 %). Dopo i raccolti già scarsi del 2017 e del 2020, quello del 2021 è il terzo negli ultimi cinque anni a far registrare rese significativamente inferiori alla media a causa di condizioni meteorologiche avverse. La meteo non è stata dalla parte dei viticoltori svizzeri: dopo un inverno mite e piovoso, il tempo secco e freddo in primavera ha ritardato il germogliamento e la crescita. In molte regioni, le gelate notturne di aprile, in media il più freddo registrato a livello nazionale negli ultimi vent’anni, hanno danneggiato i vigneti. L’estate, con temporali, forti piogge, tempesta e grandine, non è stata da meno e localmente la vite ha subito ingenti danni. Inoltre, la scarsa fruttificazione delle infiorescenze a causa del persistere di condizioni meteorologiche freddo-umide a giugno nonché le forti infestazioni fungine da oidio e peronospora hanno provocato massicce perdite di resa che in alcuni vigneti sono state addirittura totali. Il clima ideale di fine estate, a settembre e ottobre, ha avuto un effetto positivo sulla maturazione degli acini rimasti. Nonostante tutto, la qualità dell’annata è superiore alle altre, grazie a un rapporto equilibrato tra acidi e zuccheri.

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