Terzo pilastro: crescono i versamenti da parte dei giovani. Ecco lo studio di Credit Suisse

Chiara De Carli

12 Aprile 2022 - 10:34

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I giovani tra i 18 e i 24 anni investono sempre più i loro fondi della previdenza 3a in titoli.

Terzo pilastro: crescono i versamenti da parte dei giovani. Ecco lo studio di Credit Suisse

Tra la popolazione svizzera cresce la consapevolezza che per garantirsi un adeguato tenore di vita in età avanzata è sempre più importante compiere sforzi individuali. È quanto emerge dall’ultimo studio sulla previdenza condotto da Credit Suisse che illustra le possibilità di gestione individuale all’interno del sistema dei tre pilastri.
L’indagine mostra poi che sono aumentati i versamenti nel pilastro 3a e i riscatti di prestazioni della cassa pensione – così come è notevolmente aumentata la scelta dei giovani di optare per investimenti in azioni nel pilastro 3a. Le donne, invece, non solo effettuano meno versamenti nel 3. pilastro, ma scelgono spesso anche strategie d’investimento più conservative rispetto agli uomini. Inoltre, la prima analisi di dati anonimi della cassa pensione di Credit Suisse Group (Svizzera) indica che i collaboratori prossimi al pensionamento o con modesti patrimoni 1e, nonché le donne, tendono a optare per piani previdenziali 1e meno rischiosi.

Sistema previdenziale svizzero

Consente a chi svolge un’attività lucrativa di intervenire sul piano previdenziale individuale a diversi livelli.
Il collaudato sistema previdenziale svizzero dei 3 pilastri evidenzia oggi i suoi limiti. Il motivo è da ricercare nell’aumento dell’aspettativa di vita, nell’invecchiamento demografico e nel perdurare di un contesto di tassi d’interesse bassi. Sono necessarie riforme per mantenere il livello delle prestazioni e per garantire un finanziamento sostenibile.

Terzo pilastro sempre più importante

Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2019 circa il 60% dei lavoratori svizzeri ha versato regolarmente (53%) o saltuariamente (6%) contributi nella previdenza privata vincolata. Tra le donne e le persone sotto i 35 anni la quota di chi effettua versamenti nel pilastro 3a è inferiore alla media. Nonostante la recessione, nel primo anno della pandemia nel 2020 sono continuati ad aumentare i fondi previdenziali del pilastro 3a detenuti presso banche e assicurazioni. Non sorprende che, considerato il basso livello dei tassi d’interesse, gli averi sui conti di previdenza remunerati sono rimasti invariati (+0,4%). Le soluzioni in titoli del pilastro 3a hanno invece evidenziato una crescita del 17%, che si spiega con la performance positiva dei mercati finanziari nonostante il Covid-19 ma anche con un aumentato interesse per questo tipo di prodotti da parte della clientela.


Versano soprattutto i giovani

La quota di capitale investita in titoli 3a è aumentata significativamente negli ultimi anni e attualmente si attesta intorno al 30%, rispetto al 23% del 2016.
I giovani, in particolare, investono sempre più i loro fondi della previdenza 3a in titoli. Le soluzioni in titoli sono generalmente tanto più adatte quanto più è lungo l’orizzonte temporale d’investimento. L’aumento della penetrazione dei titoli è particolarmente evidente nei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, che hanno già investito il 32% del patrimonio 3a in depositi.

Aumentano i riscatti nella cassa pensione

Anche nel secondo pilastro, ossia la previdenza professionale, gli assicurati possono risparmiare per la vecchiaia in modo facoltativo, entro determinati limiti. Da un lato, le persone che svolgono un’attività lucrativa possono scegliere, in alcune casse pensioni, di versare contributi di risparmio più alti sul loro salario assicurato rispetto a quelli previsti dal piano standard. Nel caso di istituti di previdenza con possibilità di scelta, in media poco meno di una persona assicurata su quattro opta per questa opportunità. Dal momento che versamenti più alti riducono il salario netto, in determinate condizioni si può beneficiare di un risparmio delle imposte.
Le casse pensioni offrono inoltre spesso la possibilità di un riscatto volontario, con cui costruire un capitale vecchiaia aggiuntivo e colmare eventuali lacune previdenziali. Nel 2020, gli assicurati attivi degli istituti di previdenza svizzeri hanno sottoscritto premi unici ed effettuato versamenti per un totale di oltre 6,8 miliardi di franchi svizzeri. Sono ben due terzi in più rispetto al 2010.

Maggiori liquidazioni di capitale

La quota di percezioni di rendite esclusive è diminuita leggermente negli ultimi anni, mentre le liquidazioni di capitale pure sono aumentate. Secondo dati provvisori per il 2020, in caso di casse pensioni senza istituti di libero passaggio, il 54% dei nuovi beneficiari ha ricevuto almeno una parte delle prestazioni sotto forma di capitale. Il 34% ha ricevuto solo capitale e il 20% ha optato per una combinazione di rendita e capitale. Per quanto riguarda il restante 46%, poco meno della metà delle persone assicurate riceveva ancora la pura rendita mensile, le donne un po’ più spesso degli uomini.

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