Universitari svizzeri in difficoltà: 1 su 10 pensa di abbandonare

Mario Morandi

22 Novembre 2021 - 17:24

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Il 57% degli studenti segnala difficoltà nello studio. I problemi principali? Il contenuto del corso (33%) e la mancanza di motivazione (24%).

Universitari svizzeri in difficoltà: 1 su 10 pensa di abbandonare

A colpire è che oltre la metà degli studenti universitari si dichiara in difficoltà per problemi con la materia di studio che ha scelto.
Lo rivela la ricerca svolta nel 2020 e pubblicata dall’Ufficio federale di statistica, precisando che i disagi riscontrati nell’indagine variano a seconda dell’età e del contesto sociale nel quale vivono gli studenti. Il fattore Covid-19 sembra non aver influito su questa tendenza: i risultati raccolti riflettono la stessa situazione rilevata prima dello scoppio della pandemia.

Difficoltà con le materie e scarsa motivazione

L’aspetto che fa più riflettere sono le ragioni del disagio espresse dagli universitari. Un terzo degli studenti svizzeri (33%) afferma di ricontrare problemi con il contenuto del corso di studi. Un quarto (24%) sostiene di non essere motivato ad affrontare l’impegno universitario. Seguono poi difficoltà legate ad aspetti finanziari o personali (17%).
La prospettiva cambia se si effettua una valutazione in base all’età degli studenti. Gli over-30 riferiscono meno problemi con il contenuto del programma di studi rispetto a quelli più giovani. Per gli studenti sopra i 30 anni le problematiche principali sono rappresentate da aspetti legati alla sfera finanziaria e personale. Gli studenti con genitori senza istruzione post-obbligatoria (7% di tutti gli studenti) riferiscono maggiori difficoltà complessive durante gli studi.

Uno su dieci pensa di lasciare

Circa il 10% degli studenti coinvolti nella ricerca ha affermato di pensare di abbandonare gli studi. A riflettere maggiormente questa opzione sono gli studenti con genitori senza istruzione post-obbligatoria, quelli che lamentano difficoltà economiche e gli studenti di età superiore ai 35 anni. A motivare questa scelta sono anche ragioni legate al proprio benessere psico-fisico (17%).

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