Rinunciare al gas russo e ai prezzi che lievitano? Si può fare, e subito: ecco come.

Sara Bracchetti

25 Marzo 2022 - 09:27

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Riduzione di un terzo degli approvvigionamenti entro luglio, due terzi entro fine anno: la consigliera Sommaruga ha preso parte oggi al vertice dell’Agenzia internazionale dell’energia, che ha predisposto il piano.

Rinunciare al gas russo e ai prezzi che lievitano? Si può fare, e subito: ecco come.

Rendersi indipendenti dalla Russia e dal suo gas; mettersi al riparo dai prezzi che lievitano e dalle forniture che potrebbero venire meno, secondo gli allarmi intensificatisi nei giorni scorsi. Non è un auspicio, non è utopia: è anzi qualcosa di realistico, da perseguire e concretizzare già nei prossimi mesi, secondo i ministri riuniti quest’oggi a Parigi in occasione del vertice dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Presente Simonetta Sommaruga, che ha rappresentato la Svizzera in un incontro volto a ragionare e pianificare strategie comuni.

Vincere la "guerra" energetica

Sicurezza energetica, approvvigionamenti, decarbonizzazione: queste le parole chiave più spesso pronunciate e ribadite in una tavola rotonda alla quale era stato invitato anche il viceministro dell’energia ucraino Yaroslav Demchenkov, più come atto di solidarietà verso il Paese invaso che per la convinzione di vederlo comparire e discutere su temi ormai in cima alle agende della politica internazionale. «Per noi è stato importante esprimere la nostra vicinanza all’Ucraina e sapere da lui personalmente come possiamo continuare a sostenerla», ha dichiarato la consigliera federale Sommaruga al termine di un confronto che ha voluto approfondire, in primis, le dimensioni dell’impatto della guerra sui consumi energetici in Europa e le possibilità di svincolarsi da una dipendenza divenuta eccessivamente gravosa.

La strategia: accelerare la transizione

Un’impresa tutt’altro che impossibile o troppo estesa nel tempo: secondo i responsabili dell’agenzia, fondata nel 1974 per rispondere alla crisi petrolifera e oggi principale vettore della transizione energetica, è possibile anzi definire una tabella di marcia precisa. Obiettivo: tagliare gli approvvigionamenti di un terzo in soli quattro mesi, ammortizzando così un aumento prolungato dei prezzi del petrolio, e di due terzi entro la fine dell’anno.

Nessun segreto: solo cambiare abitudini

Come? Nessun miracolo, nessuna magia: basta cambiare le nostre abitudini, già trasformate dal Covid che ha indicato involontariamente la linea. Il ricorso al telelavoro, per esempio, è fra le misure di un piano in dieci punti finalizzato ad abbattere gli acquisti di gas liquefatto, a ridurre il consumo energetico degli edifici con impianti di riscaldamento più moderni ed efficienti e ad accelerare l’impiego dell’energia eolica e solare.

Svizzera al fianco di Ucraina e Moldavia

Già all’inizio di marzo, l’Aie aveva rilasciato 60 milioni di barili di petrolio dalle scorte obbligatorie. Un ruolo di primo piano ha giocato la Svizzera, che non solo ha preso parte a questa iniziativa ma, attraverso l’associazione dei gestori delle reti europei, ha contribuito a sostenere il collegamento dell’Ucraina e della Moldavia alla rete elettrica dell’Europa continentale. Una sincronizzazione in corso dal 16 marzo, data a partire dalla quale la Confederazione collabora alla stabilizzazione della rete elettrica ucraina.

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