Silvio Berlusconi, patrimonio ed eredità politica. Ecco a chi andranno

Chiara De Carli

12 Giugno 2023 - 16:31

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Con un patrimonio di 6,8 miliardi di euro era il terzo uomo più ricco di Italia. Finivest e Mediaset le sue società più conosciute, ma deteneva anche immobiliari e servizi. A chi andrà il patrimonio di Berlusconi?

Silvio Berlusconi, patrimonio ed eredità politica. Ecco a chi andranno

Silvio Berlusconi era il terzo uomo più ricco d’Italia, con un patrimonio totale di 6,8 miliardi di euro, secondo la rivista Forbes. Ricchezza che però non lo ha tenuto al riparo da scandali e processi giudiziari, legati alla sua carriera politica e imprenditoriale.
Con la sua morte, sono diversi i dibattiti che sono stati aperti, in modo particolare sulla sua eredità patrimoniale e politica. Ecco quali sono le società che lascia e a chi, molto probabilmente, spetterà il comando del suo impero.

La galassia Finivest

Finivest è la principale società di cui Silvio Berlusconi era proprietario e stando a quanto riportato dal quotidiano italiano Repubblica, prendendo in considerazione tre importanti partecipazioni in società quotate in Borsa, le cifre a essa associate ammontano a 2,8 milioni di euro. C’è poi Mediaset, società in costante espansione in Europa, come dimostra la sua sede ad Amsterdam che ha acquisito il 29% dell’emittente tedesca ProSiebenSat e continua a investire in Mediaset Spagna.
In Banca Mediolanum, una società di gestione del risparmio che era stata sempre di proprietà di Ennio Doris, ha una partecipazione del 30% e ora, dopo la sua scomparsa, è passata al figlio Massimo. Il pacchetto azionario di Fininvest vale 1,8 miliardi di euro, per una società che gestisce i risparmi dei clienti per un valore superiore a 103 miliardi di euro.
Infine, Mondadori che attualmente ospita al suo interno 50 marchi editoriali, tra cui Einaudi e Rizzoli. Il suo valore di mercato è di 273 milioni di euro.

Cosa spetta ai figli di Berlusconi?

I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno una partecipazione diretta in Fininvest. La quota più consistente, oltre il 61%, era in mano all’ex premier attraverso 22 holding personali. Altre 3 holding sono riconducibili ai figli: Marina e Pier Silvio possiedono ciascuno il 7,65% di Fininvest.
Barbara, Eleonora e Luigi, i tre figli nati dall’unione con Veronica Lario, insieme detengono il 21,42% delle quote all’interno della Holding Quattordicesima, con ciascuno che possiede un terzo del capitale.
Attualmente, Marina guida Fininvest e Mondadori, mentre Pier Silvio è alla guida di Mediaset.
Il patrimonio di Silvio Berlusconi comprende anche altre società, tra cui l’immobiliare Fininvest Real Estate & Services. Villa Gernetto, dove la squadra del Monza svolge i ritiri, rientra in questa società. Inoltre, c’è Alba Servizi Aerotrasporti, che gestisce la flotta dei velivoli aziendali, composta da un elicottero e tre jet.
Ci sono anche altre partecipazioni, come il 6,8% di Soldo (una società specializzata nei pagamenti aziendali) o il 2% di Satispay. Oltre a ciò, Berlusconi possiede diverse proprietà immobiliari al di fuori di Fininvest, come l’immobiliare Idra, che include ad esempio Villa Certosa. Il valore della società ammonta a 426 milioni di euro.
Considerando solo queste voci, il patrimonio supera i 3,5 miliardi di euro, ma secondo Forbes si parla di una cifra quasi doppia.

Eredità Berlusconi: come sarà suddivisa?

Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, potrebbe essere presa in considerazione la distribuzione del 61% di Fininvest in parti uguali tra i suoi cinque figli, assegnando a ciascuno poco più del 12%. In tal caso, i tre figli di Veronica Lario avrebbero una quota maggiore rispetto a Marina e Pier Silvio. Un’altra ipotesi potrebbe essere che Berlusconi abbia lasciato la quota di eredità (un terzo) principalmente nelle mani di Marina e Pier Silvio, conferendo loro il controllo della società. Ciò significherebbe che avrebbero maggior potere rispetto agli altri tre figli.

Berlusconi non c’è più: quale futuro per Forza Italia?

L’importanza dell’eredità non riguarda solo gli aspetti economici, ma si estende anche alla sfera politica.
Attualmente, l’ipotesi più plausibile è che il comando del partito venga preso da Antonio Tajani, attuale vicepresidente del Consiglio e coordinatore di Forza Italia, come figura di spicco. Al suo fianco potrebbero emergere altri nomi che si sono recentemente avvicinati a Berlusconi, come Paolo Barelli e Maurizio Gasparri. Soluzione che consentirebbe di mantenere una linea di continuità con la politica governativa attuale.
Rimane tuttavia da comprendere quale struttura adotterà il partito da questo momento in poi. Si sta discutendo anche dell’eventualità di un congresso, magari finalizzato a rafforzare Tajani attraverso una vittoria elettorale. Recentemente, le quotazioni di coloro che sono meno allineati al governo, come Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, sono diminuite.
Un ruolo di fondamentale importanza potrebbe essere ricoperto da Marta Fascina, l’ultima compagna di Berlusconi. Potrebbe assumere la guida dei gruppi parlamentari. In ogni caso, sembra che l’ultima parola per qualsiasi decisione spetti a Marina Berlusconi, che pur non avendo intenzione di scendere personalmente in campo, avrà sicuramente un peso determinante per il futuro di Forza Italia.
Non a caso, si sta discutendo anche dell’ipotesi di un possibile partito unico insieme a Fratelli d’Italia. Questo implicherebbe consegnare tutto nelle mani di Giorgia Meloni, una figura che gode di una buona considerazione proprio da parte di Marina Berlusconi.

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