L’Ue rivede la legislazione sui farmaci. Interpharma: «Possibili conseguenze per la Svizzera»

Chiara De Carli

26/04/2023

26/04/2023 - 14:33

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La strategia dell’Ue punta a rafforzare la cooperazione e ad armonizzare gli standard sul mercato dei medicinali al suo interno.

L'Ue rivede la legislazione sui farmaci. Interpharma: «Possibili conseguenze per la Svizzera»

Per Interpharma, associazione dell’industria farmaceutica che svolge attività di ricerca in Svizzera, si delineano sia opportunità che rischi, dalla revisione sui farmacisti prevista dall’Ue. Lo ha scritto in un comunicato la stessa associazione di categoria, dichiarando che diversi punti, tuttavia, non sono ancora chiari e richiederanno ulteriori indagini.

Che cosa prevede la strategia dell’Ue?

Mira a rafforzare la cooperazione e ad armonizzare gli standard sul mercato dei medicinali all’interno dell’Unione. Ciò significa che per la Svizzera, in quanto Paese al di fuori dell’Ue, si paventa il rischio di nuovi ostacoli che ritardino l’accesso a medicinali innovativi provenienti da oltre confine o rendano più difficile l’esportazione di medicinali svizzeri.
L’Ue sta correndo ai ripari per mantenere la propria competitività in quanto centro farmaceutico, oltre per garantire un accesso rapido ed equo ai farmaci, per soddisfare le esigenze mediche insoddisfatte e per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento.
«Purtroppo - si legge nel comunicato - la Svizzera non dispone attualmente di una strategia così completa contenente misure concrete per il motore di esportazione del nostro Paese. Ciò potrebbe danneggiarci come mercato farmaceutico».
L’associazione dei farmacisti invita dunque la Confederazione a esaminare la revisione dell’Ue e a introdurre misure applicabili per migliorare l’attrattiva della Svizzera. Creando anche dei vantaggi competitivi.

Impatto problematico sulle relazioni bilaterali

Un grosso problema è il possibile impatto sulle relazioni bilaterali. Sia nei contenuti che nei termini giuridici, alcune parti dell’accordo tra la Confederazione Svizzera e l’Unione Europea sul reciproco riconoscimento delle valutazioni di conformità (MRA) in campo farmaceutico si basano sulle norme attualmente in vigore. Quando entrerà in vigore la revisione della legislazione farmaceutica generale dell’UE, queste parti dell’ARR dovranno essere aggiornate per mantenere la loro validità giuridica. Ma poiché gli accordi esistenti non vengono più aggiornati, ciò può essere estremamente problematico per il sito produttivo svizzero.

«Critichiamo anche il previsto indebolimento della proprietà intellettuale»

Sviluppare un farmaco ha un rischio elevato con una durata in media una dozzina di anni e un costo stimato più di 2 miliardi di franchi. «Senza una forte protezione della proprietà intellettuale, la volontà di investire capitali di rischio nella ricerca e nello sviluppo diminuirà. Sarebbe una cattiva notizia per l’hub di ricerca continentale e per i pazienti di tutto il mondo».

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