Monito alla Svizzera dalla Francia: senza sconto benzina, il pieno si fa all’estero

Sara Bracchetti

1 Settembre 2022 - 20:30

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Primo giorno di carburanti senza sconto in Germania, dove il governo non ha prorogato il taglio delle accise: molte auto in colonna per rifornirsi a Strasburgo. Un po’ come succede in Svizzera e nel Canton Ticino...

Monito alla Svizzera dalla Francia: senza sconto benzina, il pieno si fa all'estero

Eccolo lì, in coda davanti a una pompa di benzina, l’effetto della decisione contestata del governo tedesco, che ha sospeso da oggi lo sconto sulla benzina applicato per tutta l’estate a partire dall’inizio di giugno. La conseguenza di questo primo giorno a prezzo pieno sono le auto incolonnate a Strasburgo, in attesa del proprio turno per fare rifornimento là dove il prezzo è tagliato di 30 centesimi. Con buona pace di chi voleva far tornare a girare l’economia attraverso il consumo di carburanti a costo di mercato.

Targa tedesca per 7 vetture su dieci

Sette vetture su dieci provenienti dalla Germania, nel computo della clientela che quest’oggi si è recata ai distributori francesi di confine. Questa la stima di un manager di una stazione di servizio vicino a Strasburgo, che per tutto il giorno ha guardato gli automobilisti fermi in attesa, se non di fare l’affare, quantomeno di risparmiare un poco. «Da noi, il Super E10 ora costa più di due euro - ha spiegato qualcuno a nome di tutti - Qui in Francia sono oltre 50 centesimi in meno».

In Francia sconto incrementato di 12 cent

Politiche differenti, che hanno portato la Germania a lasciar scadere lo sconto "sui serbatoi" e la Francia, più o meno in contemporanea, a incrementarlo di 12 centesimi, dai 18 che erano. Chi può, dunque, non ci ha pensato due volte, varcando la frontiera per strappare un prezzo più civile: come da mesi accade alla Svizzera, dove le pompe di confine, in Canton Ticino, stanno registrando perdite elevatissime.

Per il Canton Ticino è un déjà vu

La Confederazione, però, pare decisa a lasciare inascoltati gli appelli lanciati fin dalla scorsa primavera, da parte dei privati e delle aziende di trasporti. Aspettando che sia l’Italia a cedere e a non rinnovare il taglio delle accise che, oggi, porta gli svizzeri a rifornirsi all’estero. Finché converrà: perché lo sconto non potrà essere per sempre, lo sanno bene i consumatori. E allora la situazione tornerà un po’ più equa.

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