Il Covid ci ha chiuso in casa: ed è qui che spendiamo di più

Sara Bracchetti

11 Febbraio 2022 - 11:07

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A trascinare l’indice dei prezzi al consumo, +1,6% in un anno, sono le spese domestiche: gas in testa, ma anche cibo, mobili, casalinghi. E l’asporto a domicilio dai fast-food.

Il Covid ci ha chiuso in casa: ed è qui che spendiamo di più

Spendiamo di più per il cibo da consumare insieme attorno al tavolo di casa; per l’asporto dai fast-food, i casalinghi in generale. Ma a trascinare sempre più in alto i prezzi, +1,6% per questo mese di gennaio al confronto con dodici mesi fa, è il gas, che fa crescere di conseguenza anche la spesa dei trasporti. L’impennata dei costi dell’energia determina un incremento dello 0,2% al confronto con il mese precedente, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, attestando l’indice a 101,7 punti.

Su le auto usate, giù scarpe e vestiti

In rialzo anche i prezzi dei pernottamenti in albergo, come pure quelli delle automobili usate. Su questo secondo fronte, buone notizie per i consumatori giungono invece dal noleggio di veicoli a uso personale. In calo anche abbigliamento e calzature, come prevedibile in questo periodo dell’anno: i saldi stagionali hanno inciso positivamente sugli acquisti.

In ribasso bar, ristoranti, viaggi organizzati

Il quadro è certo inquinato dall’andamento poco felice del biennio precedente, segnato dal Coronavirus e i lockdown. Fatto sta che i trasporti, oggi in ripresa, sono saliti dal 10% all’11% (+1%); mobili, articoli e servizi per la casa dal 3,8% al 4,5% (+0,7%) e i prodotti alimentari dall’11,9% al 12,6%, per un altro incremento dello 0,7%. Il ricorso all’asporto in tempi di pandemia ha fatto aumentare anche la spesa nei fast food, che segna un +0,5% di contro, invece, all’andamento di bar e ristoranti, dal 4,4% al 2,7% per un calo dell’1,7%, e delle agenzie di viaggio, dall’1,1% allo 0,5% (–0,6%).

Meno svago, studiamo di più

Scendono anche la sanità (-0,9%) e gli affitti delle abitazioni (–0,5%), che però restano ancora al di sopra dei livelli precedenti alla diffusione del Coronavirus. E che cosa si fa quando non si può fare niente? Si studia, magari davanti al computer di casa. Un’abitudine che poi diventa più difficile lasciare. Ecco dunque che crescono le spese per l’istruzione, dallo 0,5% allo 0,9%.

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