Pensioni, il dilemma delle prestazioni complementari. Perché molti anziani non ne fanno richiesta?

Matteo Casari

3 Aprile 2023 - 15:27

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Le prestazioni integrative sono una componente centrale della previdenza per la vecchiaia. Secondo uno studio, si può ritenere che questo strumento di garanzia sia ancora troppo poco conosciuto e sfruttato in Svizzera. Ecco perché.

Pensioni, il dilemma delle prestazioni complementari. Perché molti anziani non ne fanno richiesta?

Secondo uno studio, oltre 200mila cittadini anziani aventi diritto di ricevere le prestazioni complementari (PC) non fanno richiesta per ottenerle. Pro Senectute ha evidenziato quali sono le lacune dietro a questo fenomeno che coinvolge il sistema pensionistico svizzero.

Un’agevolazione poco sfruttata

Nonostante si tratti di uno strumento conveniente per la propria pensione, non tutti fanno domanda per le prestazioni complementari anche se ne potrebbero beneficiare.
Pro Senectute, la maggiore organizzazione di prestazioni e servizi a favore del mantenimento a domicilio delle persone anziane in Svizzera, conosce bene lo scenario viste le oltre 55mila sessioni di consulenza che offre ogni anno a livello nazionale.
Ora, per la prima volta, uno studio analizza i motivi per cui non si ricevono le PC. «Quando forniamo consulenza a persone anziane in situazioni precarie, spesso scopriamo che hanno diritto alle PC da tempo, ma non ne hanno fatto richiesta», spiega Alain Huber, direttore di Pro Senectute Svizzera.

Riconosciuti i fattori del mancato ricevimento

La valutazione dell’indagine rappresentativa condotta dall’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) nell’ambito del monitoraggio nazionale dell’età di Pro Senectute ha permesso di individuare quattro motivi alla base di questo fenomeno:

  1. Mancanza di conoscenza: manca l’informazione sulla prestazione AVS.
  2. Rinuncia consapevole: le persone decidono consapevolmente di non presentare la domanda a causa del grande sforzo richiesto o perché non sono in grado di adempiere alle formalità.
  3. Valori: Le persone non vogliono essere un peso per lo Stato o dipendere dal denaro "degli altri".
  4. Vergogna e paura: le persone non vogliono essere conosciute come beneficiari di PC, oppure le persone senza cittadinanza svizzera temono di perdere il diritto di residenza se ricevono le prestazioni.

230mila prestazioni in meno

Lo studio ha calcolato che il 15,7% dei potenziali beneficiari, ossia circa 230mila persone di età superiore ai 65 anni che vivono a casa, non ricevono le PC pur avendone diritto.
«Questi risultati dimostrano che Pro Senectute continuerà ad avere bisogno di informazioni e di assistenza per la richiesta dell’EL», sottolinea Huber. «I cambiamenti demografici e l’attuale aumento del costo della vita e degli affitti porteranno probabilmente a un ulteriore aumento del bisogno di PC. Stiamo monitorando attentamente la situazione e stiamo lavorando in tutte le parti del Paese per garantire che gli anziani in situazioni precarie che hanno diritto alle PC ricevano anche queste prestazioni».

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