Post-dottorato in Svizzera. Dopo 6 anni quasi la metà degli accademici lascia il Paese

Matteo Casari

23/06/2023

23/06/2023 - 14:21

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L’Ufficio federale di statistica ha reso noti i dati relativi ai post-dottorandi in Svizzera, dal settore d’impiego allo sviluppo della carriera all’estero

Post-dottorato in Svizzera. Dopo 6 anni quasi la metà degli accademici lascia il Paese

Nel 2015 circa 2800 persone hanno iniziato un post-dottorato in Svizzera o all’estero dopo aver ottenuto una borsa di mobilità del Fondo Nazionale Svizzero (FNS). Sei anni dopo, il 27% lavora nelle scuole universitarie svizzere. Quasi la metà dei post-dottorandi ha lasciato il Paese, mentre la metà di quelli che avevano ricevuto una borsa di mobilità per andare all’estero è rientrata. L’uscita dal mondo accademico spesso è definitiva, ma il 40% delle persone che hanno trovato lavoro fuori dalle scuole universitarie occupa un posto in un settore con una quota di ricerca e sviluppo rilevante. Questi sono i risultati di un nuovo studio realizzato dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Il periodo del post-dottorato, che si svolge dopo il conseguimento di un dottorato in una scuola universitaria, consente alla persona interessata di acquisire un’ulteriore esperienza di ricerca e costituisce la prima fase di una carriera accademica. Il presente studio, che si basa in particolare sul collegamento dei dati della statistica del personale delle scuole universitarie con quelli del FNS, fornisce per la prima volta informazioni sia globali sia dettagliate sull’entrata in un programma di post-dottorato, sul numero di post-dottorandi e sulle loro successive carriere.

Tipi di studi e vari settori

Dei 2800 che hanno iniziato il percorso nel 2015, circa l’86% l’ha fatto in una scuola universitaria svizzera, il 5% in un istituto di ricerca in Svizzera (con finanziamento del FNS) e circa il 10% all’estero, dopo aver ottenuto una borsa di mobilità del FNS.
Il 57% delle persone che hanno iniziato un post-dottorato lo hanno fatto nel settore delle scienze esatte e naturali o delle scienze tecniche e il 15% in quello delle scienze economiche e sociali. Il 55% di loro ha conseguito un dottorato in una scuola universitaria straniera. Questa percentuale è più elevata nel settore delle scienze esatte e naturali (65%) e delle scienze tecniche (61%), e più contenuta in quello delle scienze umane e sociali (41%).

Dopo sei anni il 14% è ancora in corso

A sei anni dall’inizio del post-dottorato, circa 700 persone (27%) hanno trovato un impiego in una scuola universitaria svizzera o ricevuto una borsa di mobilità del FNS. Il 14% sta ancora svolgendo il post-dottorato, il 2% è diventato professore in una scuola universitaria svizzera e l’11% ha un altro incarico nelle medesime strutture. Di queste 700 persone, un terzo (32%) lavora a un grado di occupazione inferiore all’80% e il 27% ha un contratto a tempo indeterminato (ovvero il 7% di tutti coloro che hanno iniziato il post-dottorato nel 2015).

La metà dei post-dottorandi non è più in Svizzera

Poco meno della metà (44%) dei post-dottorandi che hanno iniziato il post-dottorato in Svizzera a distanza di sei anni non si trova più nel Paese. Questo tasso è più alto per i post-dottorandi attivi nel settore delle scienze esatte e naturali (56%) e delle scienze tecniche (48%). La quota di post-dottorandi di nazionalità straniera che lascia la Svizzera varia dal 46 al 62% a seconda del gruppo di Paesi, a fronte del 7% di post-dottorandi di nazionalità elvetica.
Il 48% dei ricercatori che avevano iniziato il post-dottorato all’estero con una borsa di mobilità del FNS è tornato in Svizzera.

Ricerca e sviluppo

Spesso l’uscita dal mondo accademico è definitiva. Di quelli che ne sono usciti, il 40% lavora in un settore ad alta o medio-alta intensità di ricerca e sviluppo. Questa percentuale sale al 51% per i post-dottorandi nel settore delle scienze esatte e naturali e al 47% per quelli nel settore delle scienze tecniche. La sanità e l’amministrazione pubblica impiegano rispettivamente la metà (56%) delle persone con un post-dottorato nel campo delle scienze umane e sociali e il 37% di quelle con un post-dottorato nel campo della medicina e farmacia.

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