Azzeramento obbligazioni CS AT1: tra le vittime c’è anche il fondo pensione Migros

Chiara De Carli

21 Aprile 2023 - 13:04

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Diversi obbligazionisti, che si sono visti azzerare le obbligazioni CS AT1 durante il salvataggio di Credit Suisse, hanno deciso di intentare la causa contro la Finma.

Azzeramento obbligazioni CS AT1: tra le vittime c'è anche il fondo pensione Migros

La decisione di cancellare le obbligazioni AT1 non è stata per nulla digerita dagli obbligazionisti di Credit Suisse. Il Tribunale amministrativo federale di San Gallo ha ricevuto diverse denunce a riguardo. Tra gli altri, lo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan attivo a livello internazionale, e tra i più grandi al mondo, che da solo rappresenta un gruppo di creditori che detiene più di un quarto delle obbligazioni interessate per 4,5 miliardi di franchi, compreso il fondo pensione Migros che aveva investito nelle obbligazioni CS AT1 circa 100 milioni di franchi.

«Ordine non leggittimo»

Solitamente la prassi vuole che in caso di fallimento di una banca, si dia priorità agli obbligazionisti piuttosto che agli azionisti. In questo caso, durante le contrattazioni per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, la Finma aveva autorizzato un default completo delle obbligazioni subordinate AT1, per un valore complessivo di 16 miliardi di franchi.
Ad Awp, un portavoce dello studio legale ha dichiarato che la decisione della Finma viola i principi costituzionali di parità di trattamento, mantenimento della buona fede e proporzionalità.
La richiesta è che la decisione venga annullata. Se non altro saranno richiesti i danni per l’esproprio. L’ordinanza Finma viola anche i diritti di proprietà in modo illegale, ha aggiunto.
Per gli obbligazionisti denuncianti, Credit Suisse ha sempre soddisfatto i requisiti patrimoniali, dunque l’azzeramento delle obbligazioni non era necessario. Tanto meno era richiesto il rafforzamento delle risorse patrimoniali. Si poteva considerare, piuttosto, la sospensione del pagamento degli interessi.

Denunce in arrivo da tutto il mondo

Le denunce, intanto, continuano a fioccare e non solo a San Gallo e da società svizzere. Ieri, giovedì, il Financial Times ha scritto che ci sarebbero «almeno 80 imprenditori» di Singapore pronti a intentare la causa contro la Finma. Poiché avrebbe violato gli accordi di protezione contro «misure governative ingiuste», stabilite nell’accordo di libero scambio con la Svizzera.

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