Locarno Film Festival Shorts Weeks a febbraio: tutto quello che c’è da sapere

Laura Bordoli

10/02/2022

10/02/2022 - 17:04

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L’evento digitale del Locarno Film Festival, giunto alla sua quarta edizione, torna con una proposta di 22 cortometraggi disponibili online dal 1 al 28 febbraio.

Locarno Film Festival Shorts Weeks a febbraio: tutto quello che c'è da sapere

Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia abbiano messo in difficoltà i grandi eventi in tutto il Cantone, quelli online non hanno mai smesso di attirare l’attenzione dei ticinesi e del pubblico internazionale.
In questo contesto, durante l’intero mese di febbraio, le Locarno Shorts Weeks saranno una finestra aperta sul mondo. Per la quarta volta consecutiva, ogni giorno un cortometraggio, parte di una selezione di quelli presentati a Locarno, sarà disponibile gratuitamente sul sito di Locarno Film Festival, grazie a SwissLife.
I 22 gioielli provengono dalle selezioni 2020 dei Pardi di domani e di Open Doors, e ogni cortometraggio sarà disponibile per una settimana, durante la quale il pubblico potrà vederlo e votarlo. In palio il Locarno Shorts Weeks Audience Award, per il corto più votato, e un’esperienza a Locarno75, per chi tra il pubblico, sarà più fortunato.

Il successo di Locarno Shorts Weeks 

Le Locarno Shorts Weeks festeggiano il quarto anno di vita e, in un arco di tempo relativamente breve, questa iniziativa è rapidamente divenuta un atteso appuntamento online per un pubblico sempre più vasto di cinefili in tutto il mondo.
È certamente il segno che l’attenzione al cinema, e in particolare al cortometraggio, è in crescita. La curiosità del pubblico è nutrita da voci nuove, talenti singolari e prospettive inconsuete, a cui vengono date, allo stesso tempo, ulteriori opportunità per circolare e trovare nuovi interessati. Così si formano anche le comunità cinematografiche.

Il programma

Sono 22 i corti da scoprire (o riscoprire). 22 possibilità per aprire un dialogo, o semplicemente apprezzare il cinema.
La selezione, curata da Eddie Bertozzi, comprende Pardini d’oro e d’argento di Locarno2020, film svizzeri e internazionali, dell’universo Pardi di domani e di quello Open Doors. Ventidue modi di osservare il mondo e di raccontarlo con il cinema, in pochi minuti.
Tra le punte di diamante dell’ampio programma, ci sono i vincitori del Pardino d’oro dei due concorsi, nazionale e internazionale: I ran from it and was still in it di Darol Olu Kae, un ibrido poetico di privato e politico che tratteggia un ritratto complesso di perdite in famiglia e separazioni; e Menschen am Samstag (People on Saturday) di Jonas Ulrich, una rilettura formalmente ingegnosa del mito di Sisifo ambientata nella vita quotidiana di una città contemporanea.
La selezione è stata fatta appositamente per mostrare una costellazione di possibilità cinematografiche: una varietà di stili, un portfolio di preoccupazioni vitali, urgenze del cuore, avvertimenti del pianeta.

Tutti i corti in gara

La paura dell’ignoto e il peso della scelta - History of Civilization di Zhannat Alshanova, Trou Noir (Black Hole) di Tristan Aymon – e come superarli - The End of Suffering (A Proposal) di Jacqueline Lentzou, Push This Button if You Begin to Panic by Gabriel Böhmer, O Black Hole! di Renee Zhan.

L’arduo percorso per scoprire e accettare noi stessi - Kado (A Gift) di Aditya Ahmad, Spotted Yellow (Zarde khaldar) di Baran Sarmad, Gramercy di Pat Heywood e Jamil McGinnis – e lo svelamento delle nostre radici (Pacífico Oscuro di Camila Beltrán, Nha Mila di Denise Fernandes).

Il fragile equilibrio tra gli umani e l’ambiente che ci circonda – Icemeltland Park di Liliana Colombo, Parcelles S7 (Land Lot S7) di Abtin Sarabi, Manong ng Pa-Aling (Man of Pa-Aling) di E. del Mundo – e i legami umani altrettanto fragili che spesso non riescono a connetterci – Thiên đường gọi tên (A Trip to Heaven) di Linh Duong, Nour (Noor) di Rim Nakhli, Where to Land di Sawandi Groskind, Giòng sông không nhìn thấy (The Unseen River) di Phạm Ngọc Lân.

La rivisitazione attuale dei generi e delle loro politiche interne - Aninsri daeng (Red Aninsri; Or, Tiptoeing on the Still Trembling Berlin Wall) di Ratchapoom Boonbunchachoke, 1978 di Hamza Bangash, Liar Land di Ananth Subramaniam.

(Foto: ©Locarno Film Festival)

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