Lavoro: la Svizzera ha bisogno dell’immigrazione. A dirlo è l’ultimo Rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone

Redazione

04/07/2023

04/07/2023 - 10:06

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Ma attenzione: questo fenomeno continuerà ad aumentare non solo nel nostro Paese, ma anche all’estero.

Lavoro: la Svizzera ha bisogno dell'immigrazione. A dirlo è l'ultimo Rapporto dell'Osservatorio sulla libera circolazione delle persone

L’immigrazione in Svizzera di forza lavoro proveniente dai paesi UE contribuisce in maniera importante a soddisfare la richiesta di manodopera. A dirlo è il 19º Rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone presentato dal Consiglio federale.

Un mercato che cambia

L’evidenza è sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi vent’anni il mercato del lavoro in Svizzera ha subito un notevole cambiamento strutturale. L’occupazione si è spostata verso attività ad alto valore aggiunto che richiedono manodopera con elevati requisiti di qualificazione. Per la forza lavoro nazionale questi cambiamenti si sono tradotti in possibilità di carriera che per molti si sono rivelate vere opportunità. Oggi l’attuale popolazione indigena è molto più qualificata rispetto a vent’anni fa e svolge attività professionali altamente specializzate.

Il ruolo dell’immigrazione

Con la libera circolazione delle persone, per le aziende svizzere è diventato più semplice attingere al potenziale di manodopera dello spazio UE, soprattutto per coprire il fabbisogno di professionisti qualificati e spesso specializzati. Anche nel caso delle attività con un livello di qualificazione medio-bassa il reclutamento di manodopera nei Paesi UE si è rivelato significativo: nei mestieri artigianali o nelle professioni della vendita, per esempio, dove l’offerta di manodopera indigena si è sempre più rarefatta. Oltre all’aumento della qualificazione della popolazione indigena anche l’evoluzione demografica ha portato a una domanda di sostituzione.

Divari demografici

L’immigrazione in Svizzera si è caratterizzata per la forte presenza di persone in età lavorativa, per questo negli ultimi vent’anni ha avuto un impatto notevole sul processo di invecchiamento della popolazione locale. Un fenomeno, quello del «ringiovanimento», che trova riscontro anche in un confronto trasversale con altri Paesi europei.

Il ruolo dell’immigrazione

In futuro l’incremento della popolazione in età attiva dipenderà sempre più dall’immigrazione. Già oggi il numero di persone di 65 anni ha superato quello delle persone di 20 anni; ciò significa che tendenzialmente il numero di persone che lasciano il mercato del lavoro è maggiore di quello di coloro che vi entrano. Il divario demografico che caratterizza il mercato del lavoro svizzero continuerà ad ampliarsi con l’imminente uscita dei baby boomer dalla fascia di persone attive.

La Svizzera e la manodopera straniera

Nel 2022, in un contesto caratterizzato da una forte richiesta di manodopera e da una disoccupazione storicamente bassa, il tasso di immigrazione netta nell’ambito dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone e l’occupazione dei lavoratori frontalieri hanno registrato un forte aumento rispetto allo scorso anno. Questo slancio è proseguito anche nella prima metà del 2023.
Le persone immigrate in Svizzera sono esposte a un rischio di disoccupazione superiore alla media. In particolare la manodopera proveniente dall’Europa meridionale e orientale, più frequentemente impiegata in rapporti di lavoro instabili, come per esempio rapporti di lavoro stagionali, mostra in un confronto trasversale un tasso di riscossione delle indennità giornaliere dell’assicurazione contro la disoccupazione più elevato.

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