Ucraini in Svizzera: con lo statuto S accesso immediato al mondo del lavoro

Chiara De Carli

16 Marzo 2022 - 16:12

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Oggi la consigliera federale Karin Keller-Sutter ne ha discusso con i partner sociali.

Ucraini in Svizzera: con lo statuto S accesso immediato al mondo del lavoro

Integrazione sociale ed economica. Per il Consiglio federale sono passaggi fondamentali per supportare i profughi ucraini in arrivo nella Confederazione. A tal proposito, nel corso della giornata di oggi, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha discusso con i partner sociali a riguardo. Dopo l’attivazione dello statuto di protezione S il 12 marzo 2022, il Consiglio aveva deciso di dare la possibilità alle persone provenienti dall’Ucraina di accedere al mondo del lavoro, strutturare le proprie giornate, conseguire l’autonomia finanziaria e mantenere le qualifiche professionali in vista del ritorno in patria. Dall’inizio della guerra, oltre 3 milioni di persone hanno cercato rifugio nei Paesi vicini e, in misura crescente, anche in Svizzera. Finora la segretaria di Stato della migrazione (SEM) ha registrato oltre 6000 profughi ucraini, un dato destinato a crescere nelle prossime settimane.

Partner sociali

Integrare numerose persone nel mercato del lavoro costituisce una particolare sfida per la Confederazione, i Cantoni e i partner sociali. Il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ne ha discusso con i vertici dell’Unione svizzera degli imprenditori, dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, dell’Unione sindacale svizzera e di Travail.Suisse, in presenza di Christine Schraner Burgener, segretaria della SEM, e di Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
I rappresentanti dei partner sociali si sono detti disposti a sostenere attivamente la Confederazione e i Cantoni per integrare nel miglior modo possibile i profughi ucraini nel mercato del lavoro. La Confederazione e i partner sociali perseguono l’obiettivo comune di agevolare l’attività lavorativa delle persone provenienti dall’Ucraina, impedendo al contempo gli abusi e il dumping sociale. Allo scopo la legge prevede in primo luogo un obbligo di autorizzazione ad opera delle autorità cantonali preposte al mercato del lavoro, chiamate in particolare a verificare se le condizioni lavorative e salariali sono conformi alle consuetudini locali, professionali e settoriali. Il rispetto delle condizioni è poi controllato dalle commissioni paritetiche e tripartite, in cui siedono rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Pretirocinio e conoscenze linguistiche

La Confederazione e i partner sociali concordano inoltre che in linea di massima anche i titolari dello statuto S debbano beneficiare del pretirocinio d’integrazione (PTI), strumento che offre una preparazione pratica e mirata in vista di un apprendistato professionale o di un’attività lucrativa in Svizzera a chi resterà presumibilmente nel Paese per parecchio tempo. La SECO ha anche fatto notare che i titolari dello statuto S hanno accesso ai servizi di consulenza e di collocamento offerti dagli uffici regionali di collocamento.
Il Capo del DFGP ha infine sottolineato l’importanza delle conoscenze linguistiche nel mondo professionale. I titolari dello statuto S hanno già accesso alle offerte cantonali esistenti, come ad esempio i corsi di lingua, ma la SEM sta vagliando, su incarico del DFGP e in collaborazione con i Cantoni, se occorrono ulteriori misure per agevolare l’apprendimento di una lingua nazionale. 
Infine l’incontro ha evidenziato la forte richiesta di informazioni pratiche, ad esempio riguardo all’attività lavorativa: se ne occuperà un gruppo di lavoro diretto dalla SEM in collaborazione con il SECO e i partner sociali.

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