PMI ticinesi: le meno indebitate, ma con il più alto accesso ai crediti Covid-19

Mario Morandi

24/11/2021

26/11/2021 - 14:13

condividi
Facebook
twitter whatsapp

In Ticino i crediti Covid-19 sono stati il principale mezzo di finanziamento della PMI per fronteggiare la crisi causata dalla pandemia.

PMI ticinesi: le meno indebitate, ma con il più alto accesso ai crediti Covid-19

L’autofinanziamento dell’impresa non è più di moda nella Confederazione. La crisi generata dalla pandemia ha generato un’alta richiesta di finanziamento da parte delle piccole medie imprese svizzere. In questo scenario, però. il Ticino viaggia in controtendenza. Nel Cantone la richiesta di credito alle banche da parte della PMI è la più bassa rispetto a quella della Svizzera tedesca e romanda. Più alto è invece il numero delle aziende che hanno avuto accesso ai crediti Covid-19.

Dal 2016 le piccole e medie imprese che si autofinanziano in Svizzera sono sempre meno. Attualmente sono il 37%, secondo un sondaggio pubblicato ieri (23 novembre) dalla Segreteria di Stato dell’economia - SECO

La pandemia ha duramente colpito l’economia del Paese

Il virus è stato un brutto colpo per l’economia della Confederazione: quasi un’impresa su due (PMI) ha dovuto far fronte a un aumento del fabbisogno finanziario: per questa ragione molte aziende sono dovute ricorrere al programma di crediti Covid-19 della Confederazione. In Ticino si è registrata la più alta percentuale di piccole medie imprese che hanno avuto accesso a questi crediti (32%).

Generalmente l’accesso ai crediti Covid-19 ha ridotto in misura ancora maggiore il numero di PMI completamente autofinanziate.

I finanziamenti bancari rimangono la fonte principale

Le banche rimangono la principale fonte di finanziamento della PMI. Gli imprenditori ricorrono anche agli aiuti concessi da famigliari, amici, o azionisti. Alcuni imprenditori preferiscono i contratti di leasing. In Ticino la percentuale di PMI indebitate con le banche è la più bassa della Confederazione (25%).

Per comprendere l’importanza dei finanziamenti bancari per le PMI, basti pensare che dal 2015 il volume totale dei crediti aziendali nazionali delle banche in Svizzera è passato da 325 a 416 miliardi di franchi nel giugno 2021 (crescita del 28%).

Molte PMI sono scoraggiate

L’accesso al credito bancario rimane buono: a essere respinto è solamente il 3% di tutte le richieste (percentuale bassa a livello internazionale). Complessivamente, le PMI sono quindi soddisfatte delle relazioni con il proprio istituto di credito. A conferma di questo dato il fatto che solo l’1,4% delle piccole e medie imprese ha deciso di cambiare banca lo scorso anno (2020).

A essere scoraggiate sono invece molte aziende che decidono di non ricorrere al credito (10% di tutte le PMI). Molte di queste imprese pensano che i costi del credito siano troppo elevati o che la burocrazia sia troppo complicata. Sono anche molte le PMI che ritengono eccessive le garanzie richieste dalle banche per accedere al credito.

L’importanza dei crediti Covid-19

Due terzi delle piccole e medie imprese afferma di aver subito la crisi causata dal virus. Per questo motivo i crediti Covid-19 sono un importante strumento per le aziende e per l’economia nazionale.

A ottenere il credito Covid-19 sono state il 30% delle PMI con più di 2 posti di lavoro a tempo pieno.

L’11% delle PMI intervistate prevede di rimborsare i crediti per la pandemia entro la fine del 2021, mentre l’8% non è certo di riuscire a estinguerli completamente.

Il continuo monitoraggio di SECO

SECO ha commissionato diversi sondaggi per analizzare la situazione economica della PMI. L’indagine a cui facciamo riferimento è stata condotta nella primavera 2021: 2.712 le piccole medie imprese intervistate, a cui sono state richieste informazioni sulle rispettive esigenze, tipologie, fonti e condizioni di finanziamento.

I dati raccolti rappresentano le reali condizioni economiche in cui versano le PMI svizzere.

Iscriviti alla newsletter