Covid o guerra? Ecco che cosa preoccupa di più la popolazione tedesca. L’inchiesta

Chiara De Carli

21/04/2022

21/04/2022 - 13:30

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È quanto emerge dallo studio "OpinionTRAIN 2022" pubblicato da Rogator AG ed exo Strategic Consulting AG.

Covid o guerra? Ecco che cosa preoccupa di più la popolazione tedesca. L'inchiesta

Guerra in Ucraina, disuguaglianza sociale e coronavirus: sono questi i temi che più preoccupano la popolazione tedesca nel 2022. È quanto emerge dallo studio rappresentativo "OpinionTRAIN 2022", progettato per valutare le tendenze e il cambiamento dei valori nella popolazione, pubblicato nella giornata odierna da Rogator AG ed exo Strategic Consulting AG. Grazie ai dati raccolti è stato valutato l’impatto emotivo che la guerra in Ucraina ha su consumatori e manager aziendali.

La Germania e la guerra

L’attacco dell’esercito russo all’Ucraina ha sconvolto la Germania e gran parte del mondo. Ogni giorno gli occhi sono puntati su quanto accade nel Paese più a Est dell’Europa e allo stesso tempo aumenta la pressione sul governo tedesco. In queste settimane, l’Ucraina ha avanzato richieste al’Ue: incita all’abbandono delle forniture di petrolio e gas russo, oltre a una continua richiesta di armi, rivolta soprattutto alla Germania.

“Quando la Germania viene descritta dai Paesi vicini risulta essere il Paese che tende a frenare le sanzioni contro la Russia. A volte si ha l’impressione che i politici – sottolinea Johannes Hercher, ceo di Rogator AG e coautore dello studio OpinionTRAIN – siano dell’opinione che la popolazione non possa essere soggetta ad alcuna restrizione o che non voglia perdere i propri comfort, ma il punto di vista della popolazione è molto diverso"

Cambiano le preoccupazioni dei tedeschi

Nell’indagine svolta tra agosto e settembre del 2021, i temi che dominavano la classifica erano: coronavirus (37%), clima (35%) e disuguaglianza sociale (32%).

coronavirus scivola al terzo posto
grafico

Da notare come nell’ultimo sondaggio l’argomento “coronavirus” è scivolato al terzo posto (27%) e sono saliti rispettivamente al primo posto la crisi ucraina (40%) e al secondo posto la disuguaglianza sociale (37%). L’importanza percepita della politica climatica è diminuita in modo particolarmente netto (dal 35% all’attuale 24%), forse a seguito della discussione sull’attivazione dell’energia nucleare e delle centrali a carbone in conseguenza della crisi ucraina.

Approvate le sanzioni commerciali contro la Russia

A seguito del quesito sul tema della guerra in Ucraina, il 61% ha aggiunto inoltre di esser "preoccupato per l’approvvigionamento energetico in Germania". Tuttavia, i timori che la guerra in Ucraina possa far aumentare ulteriormente i costi dell’energia non significa che l’opinione pubblica sia esitante o contraria a ulteriori sanzioni commerciali contro la Russia. Tutto il contrario: il 51% dei tedeschi è favorevole alle restrizioni.

“La popolazione tedesca è caratterizzata non solo da una grande disponibilità ad aiutare (donazioni, accoglienza di profughi nelle famiglie), ma anche da una corrispondente disponibilità a fare sacrifici: la maggior parte delle persone - commenta il Prof. Dr. Andreas Krämer, ceo di exo Strategic Consulting AG e coautore dell’attuale studio OpinionTRAIN - condividerebbe le conseguenze negative di restrizioni commerciali più severe se aumentassero possibilità di porre fine alla guerra".

Consenso controverso per la spedizione di armi

La discussione su questo tema divide partiti politici, coalizione di governo e anche la popolazione. Nonostante dal sondaggio sia emerso che la maggior parte (44%) degli intervistati sostenga questa iniziativa, contro il 23% a sfavore.

Gestione della crisi da parte del governo federale

Un tasto dolente è la fiducia nei confronti del governo da parte della popolazione. Il lavoro è giudicato piuttosto criticamente nel contesto della crisi ucraina. Il 28% degli intervistati lo classifica come "buono", mentre il 26% ha dichiarato di essere scontento. Ciò può essere dovuto al fatto che il governo ha una mentalità piuttosto aperta quando si tratta di gestione delle crisi. La situazione non è diversa quando i partecipanti allo studio hanno valutato il lavoro della politica in relazione alla crisi del coronavirus: il 21% è del parere che "tutto sommato, la politica ci sta facendo superare bene la crisi del Corona" (rifiuto 32%).

Necessità di una leadership

Tassi d’inflazione storicamente alle stelle, guerra in Europa, crisi da coronavirus senza fine: una situazione complessa per cui si rende necessaria una leadership politica. Se dovesse venire a mancare vi sarebbe una perdita di fiducia nei confronti delle istituzioni (governo federale, Bce, ecc.).

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