L’economia svizzera è ancora un’eccellenza. Fitch conferma il rating AAA

Matteo Casari

8 Maggio 2023 - 17:05

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L’agenzia di valutazione del credito ha nuovamente conferito al nostro Paese la massima valutazione disponibile. Alcune preoccupazioni sono state sollevate sul tema UBS-Credit Suisse, sul rallentamento dell’economia e sulle difficoltà del mercato immobiliare.

L'economia svizzera è ancora un'eccellenza. Fitch conferma il rating AAA

Fitch ha confermato l’eccellente affidabilità creditizia del nostro Paese. La Svizzera ha nuovamente ottenuto il rating AAA, il migliore possibile, con prospettive stabili.
L’agenzia americana ha fornito un’analisi dettagliata della situazione economica attuale e futura della Confederazione, con particolare attenzione sul passaggio di Credit Suisse a UBS e sulla politica monetaria della BNS.

Solide fondamenta del credito

Fitch Ratings è un’agenzia internazionale che si occupa di valutare titoli obbligazionari, economie o imprese in base al loro rischio finanziario e di credito. Il rating "AAA" della Svizzera riflette un’economia ad alto valore aggiunto, con indicatori di reddito e di governance al di sopra del livello mediano di altri Paesi vicini.
«Una politica economica e fiscale prudente sostiene la stabilità macroeconomica e i bassi livelli di debito pubblico» commenta il rapporto. Tuttavia, Fitch sottolinea che il settore bancario, a causa di una passività contingente di lunga data, ha visto accrescere le sue difficoltà in tempi recenti.

La vicenda UBS-Credit Suisse

L’outlook stabile riflette l’opinione di Fitch che il rischio di ricadute a livello settoriale dall’acquisizione di UBS-Credit Suisse viene valutato come limitato, senza un deterioramento sostanziale del bilancio dello Stato.
«L’acquisizione di CS da parte di UBS, facilitata dal Governo, ha contribuito a evitare un default disordinato di una banca di importanza sistemica globale e una crisi del settore bancario svizzero, ma ha evidenziato come il settore rappresenti un’ampia passività contingente, nonostante la normativa too-big-to-fail in vigore». Le garanzie federali a sostegno della fusione, che ammontano a 109 miliardi di franchi svizzeri (14% del PIL), non vengono considerate dall’impatto fiscale immediato.
«La fusione UBS-CS ha dimostrato che l’intervento normativo può essere rapido e che gli strumenti di gestione delle crisi delle autorità possono essere ampliati se una banca è considerata sistemica» afferma l’agenzia. Tuttavia, Fitch evidenzia che alcuni elementi hanno intaccato la fiducia di alcune parti interessate. Viene delineata un’incertezza sulla definizione di attività «difficili da valutare» nell’ambito della garanzia federale per UBS, con negoziati in corso tra la banca e il governo.

Posizione fiscale prudente

Le finanze pubbliche rimangono un punto di forza del Paese. Il debito pubblico, pari al 27,6% del Pil a fine 2022, è inferiore al rapporto mediano (36,1%) dei paesi con rating AAA. Anche il bilancio pubblico ha registrato un avanzamento rispetto allo scorso anno (1,0% del Pil). Con il rallentamento dell’economia che colpisce le entrate e l’aumento delle spese dovuto all’inflazione, per il 2023 si prevede un avanzo fiscale inferiore, pari allo 0,3% del PIL.
«Una politica fiscale prudente è sostenuta da un ampio consenso politico sulla regola costituzionale di lunga data del "freno al debito" della Svizzera». Fitch ritiene che, nonostante le crescenti pressioni sulla spesa nel medio termine dovute agli impegni per la sicurezza nazionale, la transizione energetica e l’invecchiamento della popolazione, la politica fiscale continuerà a sostenere bassi rapporti di indebitamento e modesti avanzi di bilancio.

Rallentamento della crescita

«Prevediamo che l’economia svizzera si espanderà dello 0,8% nel 2023, dopo il 2,1% del 2022» si legge nella valutazione di Fitch. Gli effetti della politica monetaria restrittiva e della domanda estera più debole manterranno infatti le prospettive economiche contenute. «Sebbene l’attività del mercato del lavoro sia stata robusta, con il tasso di disoccupazione (2,1%, febbraio, definizione SECO) ai minimi di lungo periodo, l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione peserà sul potere d’acquisto delle famiglie».
Anche gli indicatori del clima imprenditoriale sono stati giudicati «contrastanti», con prospettive più positive per il settore dei servizi che per quello manifatturiero orientato all’esportazione. Con l’integrazione di UBS e CS viene inoltre prospettata una graduale riduzione del contributo del settore bancario alla dimensione del Pil.

Nuovo inasprimento monetario in vista

Fitch prevede che la Banca Nazionale Svizzera (BNS) alzerà il tasso di riferimento di altri 25 punti base quest’anno, portandolo all’1,75%, dopo un aumento di 50 punti a marzo.
L’inflazione in Svizzera risulta tra le più basse al mondo (2,8% contro il 9,2% dell’Eurozona nel 2022), grazie alla produzione indipendente di elettricità, alla piccola quota di energia nel paniere IPCA (5% contro il 10% dell’UE) e all’elevata quota di prezzi amministrati (20%). «Prevediamo un’inflazione media del 3% nel 2023 e del 2,2% nel 2024, con rischi al rialzo» commenta il rapporto.

La vulnerabilità del settore immobiliare

Gli squilibri del mercato immobiliare svizzero rimangono materia di preoccupazione per Fitch, dato che i prezzi medi degli immobili residenziali continuano ad aumentare. A fine 2022, il costo delle abitazioni occupate dai proprietari erano del 20% più alti rispetto al 2019, in parte a causa della bassa offerta e dell’elevata immigrazione.
L’agenzia spiega che «con l’ampia esposizione del mercato dei mutui nei portafogli di prestito delle banche (i mutui per le famiglie rappresentano il 66% dei prestiti totali e circa la metà degli attivi delle banche), le vulnerabilità sono aumentate in un contesto di tassi di interesse più elevati e di incertezza dei mercati finanziari».

Forti finanze esterne

La Svizzera si conferma un grande creditore verso l’estero (112,4% del Pil e 5 volte la posizione creditoria mediana dei peer AAA), sostenuto da persistenti avanzi delle partite correnti che riflettono i settori ad alto valore aggiunto del Paese nel settore farmaceutico, delle materie prime (oro) e dei servizi finanziari.
Anche la posizione patrimoniale netta sull’estero è risultata elevata (94,2% del PIL contro il 17,7% della media AAA), sebbene in calo rispetto al 127% del 2021. Poiché la BNS cerca di rafforzare il proprio bilancio, Fitch prevede un’ulteriore moderazione della posizione patrimoniale.

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