Ondata di fallimenti: in Ticino tra gennaio e novembre hanno chiuso 300 aziende

Chiara De Carli

16 Dicembre 2022 - 10:06

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In Svizzera sono fallite più di 4000 aziende. E mentre il tasso di insolvenza aumenta, diminuisce dell’1% il numero di nuove attività.

Ondata di fallimenti: in Ticino tra gennaio e novembre hanno chiuso 300 aziende

Come era stato previsto qualche mese fa, le insolvenze aziendali in Svizzera sono in forte aumento. Lo ha rivelato lo studio pubblicato oggi da Dun & Bradstreet, società americana che fornisce dati commerciali, analisi e approfondimenti per le aziende. Dall’analisi si evince che tra gennaio e novembre di quest’anno i fallimenti sono aumentati del 21% portando 4’349 aziende a chiudere i battenti. L’incremento più forte nella regione di Zurigo (+38%) a cui fa seguito la Svizzera centrale (+25%). Confrontando le percentuali dei cantoni emerge che il capofila è Svitto con un incremento dell’89%, Ninvaldo (+60%), Basilea Città (+46%). Nei Grigioni hanno chiuso 68 attività al 51%. In Ticino le aziende che hanno dichiarato fallimento sono state di più, 300, con un incremento che risulta tuttavia più basso e che segna +17%.
All’incapacità di far fronte ai pagamenti, vanno aggiunte le lacune nell’organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni), con il numero che sale complessivamente a livello svizzero a 6’991 (+26%), a 565 in Ticino (+17%) e a 127 nei Grigioni.

Le aziende più a rischio?

Le aziende più a rischio, sottolinea Dun & Bradstreet, sono l’industria del legno e del mobile. In questo caso, il rischio di fallimento di un’azienda è 4,4 volte superiore alla media di tutti i settori in Svizzera. Il rischio è 3,3 volte superiore per le imprese artigiane e 2,7 volte per il settore alberghiero e della ristorazione.

Nuove imprese

Mentre le insolvenze sono aumentate notevolmente, il numero di nuove imprese è leggermente diminuito. Tuttavia, anche qui ci sono settori in pieno boom. In particolare, ci sono state molte nuove iscrizioni nel registro delle imprese nel settore immobiliare e nella produzione di beni durevoli. In questi due settori, l’attività di startup è 1,7 volte superiore alla media di tutti i settori. Complessivamente nella Confederazione sono state aperte 45’069 nuove aziende tra gennaio e novembre, in flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda Ticino e Grigioni i numeri sono sovrapponibili a quelli del 2021 con rispettivamente 2’052 e 936 nuove imprese. Il dinamismo maggiore si osserva invece a Zurigo con un incremento del 3% a 8’289 aperture.

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