In Gran Bretagna i cittadini non pagano le bollette. Nasce la campagna Don’t Pay UK

Chiara De Carli

23/08/2022

23/08/2022 - 11:10

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Lo scopo è raggiungere il milione di adesioni entro il 1° ottobre, data in cui scatterà il nuovo aumento dei prezzi.

In Gran Bretagna i cittadini non pagano le bollette. Nasce la campagna Don't Pay UK

L’inflazione nel Regno Unito diventa sempre più pesante. Le cause sono da ricondurre a Brexit, guerra in Ucraina e aumento dei costi dell’energia. Si stima, infatti, che nei prossimi mesi la bolletta di casa supererà le 3’300 sterline all’anno, il picco dovrebbe arrivare poi in gennaio, quando i costi per famiglia diventeranno ancora più salati, fino a 4’200 sterline all’anno.
Un rincaro davvero ingente per le famiglie, tanto è vero che alcuni cittadini, in forma del tutto anonima, hanno deciso di promuovere una marcia di protesta per il prossimo 1° ottobre, data in cui scatterà il nuovo aumento dei prezzi.
La campagna di disobbedienza civile prende il nome di “Don’t Pay UK” e conta quasi 100 mila adesioni. Anche se il vero obiettivo è il milione. Così, si legge sul sito del movimento, "avremo un’enorme forza nei numeri".

Fermare i rincari

La campagna è stata lanciata a giugno, quando in concomitanza di una manifestazione sindacale sono stati distribuiti più di 20 mila volantini. L’obiettivo è far sì che un milione di famiglie cancelli gli addebiti diretti, per indurre il governo a prendere una posizione riguardo l’aumento esponenziale dei prezzi di gas ed energia elettrica, intervenendo sulla decisione dell’Office of Gas and Electricity Markets (Ofgem). Se dovessero riuscirci, spiega il Times, i fornitori potrebbero perdere fino a 1,4 miliardi di sterline durante l’inverno. Sul sito del movimento, gli organizzatori avvertono che bisogna essere consapevoli della propria scelta e pronti ad affrontare le conseguenze che, secondo avvocati e associazioni di beneficienza, potrebbero essere anche legali. I fornitori potrebbero rivolgersi anche ad agenzie di recupero crediti, vedersi tagliare il servizio o richiedere il pagamento anticipato. Anche se sul sito, Don’t Pay UK sembra rassicurare “ogni anno solo una decina di famiglie viene disconnessa anno a causa del mancato pagamento“.

Idea nata in un pub

La campagna è nata da un’idea di un gruppo di amici, una sera, mentre discutevano al pub sull’aumento dei prezzi dell’energia. Sembra rifarsi al movimento di protesta nato a cavallo tra lgli anni Ottanta e Novanta, quando il governo di Margaret Thatcher aveva introdotto la Poll Tax, sistema di tassazione che andava a sostituire le aliquote nazionali prima in Scozia e successivamente in Inghilterra.

Adesione di personaggi conosciuti

Finora, Don’t Pay UK ha raccolto più di 20 mila sterline e sebbene, preferiscano mantenere l’anonimato, ha ricevuto l’adesione di personaggi famosi come Manu Reid, leader del Women’s Equality Party, il reverendo Mo Budd, sacerdote della Chiesa d’Inghilterra. Steve Parish, presidente della squadra di calcio Crystal Palace e Katie Hopkins, attivista di destra. Anche Michael Chessum, figura chiave del movimento Occupy, è un sostenitore di Don’t Pay UK.

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