Criptovalute: perché Coinbase ha bloccato 25’000 account russi?

Chiara De Carli

9 Marzo 2022 - 11:01

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Gli account sono stati congelati a causa di presunte attività illecite

Criptovalute: perché Coinbase ha bloccato 25'000 account russi?

Coinbase blocca oltre 25’000 account russi. A comunicarlo Paul Grewal, Chief Legal Officer della società di scambio di beni digitali con sede a San Francisco, tramite il blog dell’azienda. Una decisione presa un paio di giorni fa in relazione alle sanzioni imposte dai diversi Governi di tutto il mondo verso la Russia. Gli indirizzi, si legge sul blog aziendale, sono stati bloccati per timore che le criptovalute possano essere utilizzare per eludere le sanzioni.

No a divieti assoluti

Per onore di cronaca, fino a qualche giorno fa le piattaforme principali di scambio di criptovalute garantivano agli utenti russi l’accesso ai propri wallet, dichiarando di non voler imporre divieti assoluti per la clientela residente nei confini del Paese. Solamente i quattro principali exchange della Corea del Sud avevano adeguato le misure alle decisioni prese dal Governo sudcoreano. Una serie di restrizioni e sanzioni ai danni di diverse banche russe, come Sberbank. Gli esperti commentano la situazione sostenendo che gli exchange centralizzati non riusciranno a garantire sempre la loro neutralità, in quanto le loro scelte possono risentire di un’eventuale stretta normativa
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Blocco degli account russi

Sulla nota ufficiale diffusa da Coinbase si legge chiaramente che le limitazioni disposte sui 25’000 account russi non è riferita al periodo di invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La maggior parte era stata bloccata molto tempo prima dello scoppio della guerra. Nel 2020 l’exchange aveva già congelato 1’200 indirizzi crittografici riferiti a un utente russo che era stato sanzionato negli Stati Uniti.

“Se qualcuno ha aperto un account Coinbase e viene successivamente sanzionato, utilizziamo il processo di screening in corso per identificare quell’account e chiuderlo. Poiché gli evasori delle sanzioni spesso cercano di mascherare le loro identità, Coinbase lavora anche in modo proattivo per mappare le transazioni al di là delle entità e degli individui specificamente segnalati dai governi (...) Coinbase ha bloccato oltre 25’000 indirizzi relativi a persone o entità russe che riteniamo siano impegnate in attività illecite. Una volta identificati questi indirizzi, li abbiamo condivisi con il governo per supportare ulteriormente l’applicazione delle sanzioni.”

Normativa antiriciclaggio e antifrode

Coinbase è una piattaforma centralizzata di proprietà dell’omonima compagnia, un marketplace nel quale si può convertire criptovaluta in valuta avente corso legale, ed è quindi soggetta alla normativa antiriciclaggio e antifrode vigente nelle nazioni in cui opera.
E lo stesso Ceo di Coinbase Brian Armstrong ha affermato che l’azienda applicherà severe restrizioni sui wallet digitali degli utenti russi, qualora il governo degli Usa dovesse approvare una legge in materia. Fino a quel momento, i russi potranno usare liberamente la piattaforma per vendere e acquistare bitcoin e le altcoin

Aggirare le sanzioni

Diversi osservatori internazionali hanno ipotizzato l’utilizzo di crypto tradizionali o rublo digitale da parte della Russia per mitigare gli effetti delle sanzioni. Stando al management di Coinbase, l’utilizzo di criptovaluta non garantirebbe alle autorità russe una buona protezione contro gli effetti delle sanzioni.

“Il governo russo e altri individui sanzionati avrebbero bisogno di quantità virtualmente irraggiungibili di risorse digitali per contrastare in modo significativo le sanzioni attuali. La sola banca centrale russa detiene oltre 630 miliardi di dollari in attività di riserva in gran parte immobilizzate. Si tratta di riserve maggiori della capitalizzazione di mercato totale di tutte le risorse digitali, tranne una, e 5-10 volte il volume giornaliero totale scambiato di tutte le risorse digitali. Di conseguenza, cercare di oscurare transazioni di grandi dimensioni utilizzando una tecnologia crittografica aperta e trasparente sarebbe molto più difficile rispetto ad altri metodi consolidati”.

Russia sempre più isolata

I più grandi sistemi finanziari non-crypto hanno salutato lo Stato di Vladimir Putin. Visa, Mastercard e American Express hanno sospeso tutte le operazioni in Russia. Tutte e tre hanno dichiarato che le carte emesse all’estero non funzioneranno più nei negozi o nei bancomat nei confini di Stato. Dal canto suo Mosca ha minimizzato l’impatto della sospensione, spiegando che le carte emesse dalle banche russe continueranno a funzionare all’interno della Russia, poiché le transazioni potrebbero essere gestite da un operatore nazionale. Diverse banche russe, tra cui Sberbank e Alfa-Bank, hanno detto che potrebbero emettere carte co-badged collegate ai sistemi di pagamento internazionale Mir della Russia e UnionPay della Cina.

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