Credit Suisse revisione strategica: aumento di capitale, ingresso dei sauditi e taglio di 9 mila posti di lavoro

Chiara De Carli

27/10/2022

28/10/2022 - 17:51

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Credit Suisse questa mattina ha svelato il piano di revisione strategica. Da qui al 2025 previsti: un aumento di capitale multimiliardario, il taglio del segmento investimenti e migliaia di tagli ai posti di lavoro, a seguito dell’ingente perdita di capitale.

Credit Suisse revisione strategica: aumento di capitale, ingresso dei sauditi e taglio di 9 mila posti di lavoro

Il 27 ottobre finalmente è arrivato e Credit Suisse ha reso noto i dati relativi al terzo trimestre, a cui ha fatto seguito il tanto atteso piano di ristrutturazione strategico. Tra luglio e settembre di quest’anno, la seconda banca svizzera ha perso 4 miliardi di franchi, a fronte di un utile di 434 milioni registrato nel 2021. Una somma che considerati i primi nove mesi dell’anno ammonta complessivamente a 5,9 miliardi, quando partiva da 435 milioni. La trimestrale mostra anche ricavi in flessione: da gennaio a settembre scesi del 36% a 11,86 miliardi e da luglio a settembre del 30% a 3,8 miliardi.

Aumento di capitale

Il colosso bancario svizzero ha ufficialmente lanciato un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri, che verrà sottoscritto per una quota di 1,5 miliardi dalla Saudi National Bank, principale istituto di credito saudita, che diventerà azionista al 9.9%.
La notizia non è certo di quelle destinate a passare sotto silenzio. L’ingresso dei sauditi nella seconda banca più importante nel Paese, è probabile venga accompagnato da una dura presa di posizione negli ambienti economici svizzeri e non solo.

Il piano strategico

Credit Suisse ha annunciato anche il piano di ristrutturazione, dal costo stimato di 2,9 miliardi di franchi, che comprende un taglio complessivo dei costi del 15% e una riduzione del personale pari a 9 mila posti di lavoro che porterà l’organico dagli attuali 52 mila posti a 43mila entro la fine del 2025. Soppressione che avverrà attraverso partenze volontarie e riduzioni mirate. Sarà inoltre lanciato un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi: 1,5 miliardi saranno investiti dalla Banca centrale dell’Arabia Saudita. In questo modo Credit Suisse coprirà il 9,9% del capitale della banca.

"Questo è un momento storico per il Credit Suisse – ha dichiarato Ulrich Körner, Chief Executive Officer del Credit Suisse –. Stiamo ristrutturando radicalmente Investment Bank per contribuire a creare una nuova banca più semplice, più stabile e con un modello di business più focalizzato sulle esigenze dei clienti. Il nostro nuovo modello integrato, con al centro il nostro franchising di Wealth Management, la forte Swiss Bank e le capacità di Asset Management, è progettato per consentirci di offrire una proposta unica e convincente ai clienti e ai colleghi, puntando al contempo alla crescita organica e alla generazione di capitale per gli azionisti. Il nuovo Comitato Esecutivo si concentra sul ripristino della fiducia attraverso la realizzazione incessante e responsabile della nostra nuova strategia, in cui la gestione del rischio rimane al centro di tutto ciò che facciamo".

Nasce Cs First Boston

Nei prossimi tre anni, si legge nella nota diffusa dall’istituto bancario, Credit Suisse prevede di ristrutturare radicalmente Investment Bank, riducendo del 40% degli asset ponderati per il rischio (Rwa) e distribuire l’80% del capitale in quattro aree: Wealth Management, Swiss Bank, Asset Management e Mercati entro il 2025. Le attività di capital markets e advisory saranno rinominate in Cs First Boston che porterà all’attrazione di capitali terzi e una partnership preferenziale. Sarà poi creata una Capital Release Unit (Cru) comprensiva di un’unità non-core (Ncu), per accelerare il decadimento di attività non strategiche e a basso rendimento, e dei Prime Services, prestiti non legati alla gestione sanitaria nei mercati emergenti, la presenza della banca in alcuni Paesi e alcune attività europee di prestito e di mercato di capitali. L’istituto ha poi stipulato un accordo quadro esclusivo per trasferire parte della sua attività di cartolarizzazione, Securitized Products Group,e a un gruppo di investitori guidato da Apollo Global Management e Pimco, stipulando un accordo di gestione degli investimenti per controllare le attività residue per conto di Credit Suisse.

Cambiamenti ai vertici

Intanto sono già stati stravolti i vertici di Credit Suisse: il manager dell’Investment banking, Christian Meissner, lascia la banca con effetto immediato; Michael Klein il consiglio di amministrazione per occupare il ruolo di consulente del ceo, Ulirch Körner, al fine di lanciare la nuova unità Cs First Boston.

Quotazioni in profondo rosso

Le novità di Credit Suisse non sono piaciute agli investitori. Sulla piazza di Zurigo, le quotazioni segnano un crollo dell’11,72% a 4,20 franchi per azione. E verso le 16 di giovedì precipitano ulteriormente, lasciando sul terreno quasi il 17% a 3,97 franchi.

Iscriviti alla newsletter