Credit Suisse crede nelle criptovalute e avvia una partnership con Taurus

Chiara De Carli

14 Febbraio 2023 - 12:15

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La decisione arriva nel bel mezzo dell’inverno degli asset digitali e della revisione strategica della seconda banca svizzera, che nel 2022 ha perso 7,3 miliardi di franchi.

Credit Suisse crede nelle criptovalute e avvia una partnership con Taurus

Questa mattina Credit Suisse ha annunciato di aver avviato una partnership strategica con Taurus, società svizzera leader di infrastrutture di asset digitali per istituti finanziari in Europa. Taurus ha raccolto 65 milioni di dollari in un round azionario guidato da Credit Suisse che in questo modo ha mostrato di voler diventare un partner di fiducia per clienti privati, aziendali e istituzionali nel settore degli asset digitali. Una decisione che arriva nel bel mezzo del cosiddetto «inverno delle criptovalute» e del piano di ristrutturazione strategica, a fronte di deflussi di clienti senza precedenti e una perdita importante nel quarto trimestre.
Al finanziamento, oltre Credit Suisse, hanno preso parte Deutsche Bank, Pictet Group, Arab Bank Switzerland e Investins Holding SA, scrive Bloomberg. Stando alla fonte informata sui fatti dell’agenzia di stampa, l’accordo valuta Taurus a diverse centinaia di milioni di dollari. In questo modo potrà assumere più personale ed espandersi con nuovi uffici a Parigi e a Dubai.

Taurus ha sede a Ginevra

Taurus è un fornitore di infrastrutture di asset digitali regolamentato dalla FINMA che si focalizza su titoli tokenizzati e lavora con 25 istituti finanziari e clienti aziendali in otto Paesi. La partnership - scrive Credit Suisse - intensifica una collaborazione già esistente e punta allo sviluppo congiunto di casi d’uso, nonché all’applicazione di tecnologie distributed ledger e contratti intelligenti.

Nelle cripto c’è futuro

Il coinvolgimento di Credit Suisse e degli altri istituti finanziari mostra l’interesse che le banche tradizionali mostrano verso le risorse digitali, nonostante i ripetuti fatti di cronaca che continuano a mettere in cattiva luce il settore.
L’obiettivo è dunque quello di tanti. Individuare la strada giusta per sfruttare al meglio la blockchain, aumentandone efficienza e risparmi durante l’emissione, il trading e la regolamentazione di titoli tradizionali. Rappresenta uno dei rari tentativi di implementare la tecnologia alla base degli asset digitali su larga scala nella finanza tradizionale.

Credit Suisse investe sulla divisione svizzera

"La partnership strategica con Taurus - commenta André Helfenstein, ceo di Credit Suisse Svizzera - è un passo importante della strategia di digital asset della divisione Swiss Bank, che ha l’ambizione di diventare la banca leader svizzera in questo settore. Continuiamo ad adottare tecnologie nuove e innovative e prevediamo di lanciare presto diversi servizi di digital asset per i clienti sia sul fronte dell’emissione sia dell’investimento”.

Credi Suisse ha investito sulla divisione Swiss Bank per sviluppare l’offerta di asset digitali. Con Taurus sarà implementata la consulenza alla clientela aziendale su potenziali emissioni con tecnologia blockchain.
Insomma, la seconda banca svizzera prende posizione nei confronti delle criptovalute, testimonianza del fatto che nelle risorse digitali c’è futuro.

Verso la regolamentazione delle cripto

Tra i colossi bancari interessati all’investimento, anche Deutsche Bank, alla ricerca di «un partner tecnologico che ci aiuti nel viaggio delle risorse digitali», ha detto Paul Maley, responsabile dei servizi di titoli a Bloomberg.
Il duro colpo inferto alle criptovalute e gli scandali legati ai crolli di diverse exchange, tra cui FTX lo scorso novembre, ha fatto diminuire la fiducia negli investitori. Il co-fondatore di Taurus Sébastien Dessimoz sostiene che questi eventi «mostrano la necessità di avere un’offerta da parte di un istituto finanziario professionale regolamentato». Insomma la strada sembra essere tracciata, resta da capire se gli investitori ne saranno contenti.

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