Crisi energetica, la Svizzera è sulla buona strada. A novembre consumato il 30% di gas in meno

Chiara De Carli

27 Dicembre 2022 - 14:17

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Per valutare il risparmio effettivo bisognerà aspettare la fine dell’inverno.

Crisi energetica, la Svizzera è sulla buona strada. A novembre consumato il 30% di gas in meno

L’obiettivo del risparmio energetico sembra sempre più vicino. I numeri del portale informativo dell’Ufficio federale dell’energia (Ufe) mostrano che a novembre i consumi di gas siano stati ridotti del 29% rispetto a 5 anni fa. Il mese prima, in ottobre, l’importazione netta di 1756 gigawattora era inferiore di quasi il 40% rispetto alla media a lungo termine. Nonostante i consumi siano notevolmente ridotti, i costi non hanno fatto lo stesso. Sono piuttosto esplosi, complice l’estrema volatilità presente sul mercato.

Consumi giù del 15%

La Svizzera sembra dunque aver intrapreso la strada giusta per il suo obiettivo di risparmio. Il governo federale nelle scorse settimane aveva infatti deciso che per questo inverno l’obiettivo era di tagliare del 15% il consumo di gas. Ma per cantar vittoria bisogna aspettare la fine della stagione fredda: generalmente il periodo in cui si consuma di più è tra dicembre e febbraio. L’inverno mite lascia pensare che il risparmio sia quasi garantito.

Prezzi alle stelle

Ma se i consumi scendono, di contro i costi aumentano. Le spese sono infatti quasi quintuplicate. Come è noto la nostra nazione non produce gas, ma lo importa e nel novembre di quest’anno, la Svizzera ha pagato 430 milioni di franchi per il metano, più del triplo rispetto a novembre 2022. Dati avvalorati dagli ultimi diffusi dall’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere che hanno mostrano come le spese svizzere per le importazioni di gas naturale siano quasi quintuplicate rispetto all’anno precedente.

Price cap Unione europea

Intanto qualche settimana fa, l’Ue ha trovato l’intesa sul tetto al prezzo del gas. Fissato a 180 euro al megawattora entrerà in vigore dal prossimo 15 febbraio. La quadra era stata raggiunta solo a seguito dell’approvazione data dalla Germania, il cui governo federale aveva a lungo resistito, temendo che la sicurezza dell’approvvigionamento venisse messa a rischio poiché i fornitori avrebbero potuto vendere il loro gas sui mercati asiatici, ad esempio, ottenendo prezzi più alti. Contraria l’Ungheria, mentre si sono astenuti Austria e Paesi Bassi.

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