Conferenza Edilespo a Lugano: che cos’è un’edilizia sostenibile?

Matteo Casari

17 Novembre 2022 - 21:00

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La Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino ha tenuto una conferenza al Centro esposizioni di Lugano, incentrata sui temi degli incentivi energetici e del riciclo dei rifiuti edili.

Conferenza Edilespo a Lugano: che cos'è un'edilizia sostenibile?

La conferenza pubblica organizzata dalla Società svizzera impresari costruttori (SSIC) Sezione Ticino, si è tenuta giovedì 17 novembre alle 17.00 nella sala conferenze di Edilespo a Lugano, approfondendo due temi di attualità e molto sentiti da committenti e operatori del settore edilizio.

Le sfide del settore edilizio

La conferenza è stata moderata da Nicola Bagnovini, Direttore della SSIC Sezione Ticino. L’introduzione è stata caratterizzata dalle parole di Mauro Galli, Presidente SSIC TI: «Le costruzioni, come altri settori, stanno vivendo un periodo difficile, tra crisi economica, pandemia, e tensioni geopolitiche. Le conseguenze sono state pesanti per gli imprenditori, con il mercato internazionale dell’edilizia colpito da problemi di fornitura di materiali e prezzi alle stelle» ha dichiarato a proposito dell’attuale andamento del settore. «Questo ha lanciato al contempo nuove sfide, che hanno principalmente a che fare con lo sfruttamento dell’energia rinnovabile per coprire il fabbisogno degli edifici» ha concluso il presidente.

L’efficienza energetica è un’opportunità

Nella prima parte dell’incontro sono stati presentati gli incentivi finanziari attualmente a disposizione dei committenti per la ristrutturazione degli edifici e per l’installazione di sistemi per la produzione di energia rinnovabile.
Sul tema è intervenuto Fabrizio Novembrini, direttore di TicinoEnergia, una società di consulenza energetica senza scopo di lucro: «Spesso ci sentiamo dire che il contributo che diamo all’ambiente è insignificante. A livello globale è vero, la Svizzera produce una percentuale irrisoria dei consumi mondiali. Ma risanare le abitazioni, ha anche dei pregi che vanno al di là delle ragioni ambientali. Il valore aggiunto della sostenibilità non è solo ecologico, ma anche economico e sociale» ha dichiarato Novembrini.
Gli incentivi edilizi a disposizione oggi sono promossi a livello federale, cantonale e comunale. Questi coprono una vasta gamma di migliorie: risanamento base, impianti fotovoltaici, impianti solari termici e impianti di riscaldamento. Il meccanismo su cui sono basati è che più si raggiunge una classe energetica elevata attraverso le migliorie, più la percentuale di incentivi sale. Per cui più se decide di investire nel risanamento della casa, più si risparmia in percentuale.
«Possiamo fare molto in termine di costruzione di edifici, costruendo in modo efficiente» ha proseguito il direttore di TicinoEnergia: «L’efficienza energetica non è sacrifico, spesso significa maggior comfort e qualità della vita».
 

Il problema del riciclo dei rifiuti edili

Nella seconda parte si è parlato dei metodi per la decostruzione di edifici “recenti” e dunque già isolati. Le tecnologie costruttive degli ultimi decenni (dagli anni ’80 -’90) sono infatti più complessi rispetto al periodo precedente, in quanto i pacchetti costruttivi sono composti da diversi materiali accoppiati.
«Si è creata una costellazione particolare, dove le soluzioni di risanamento diventano un problema nel contesto dei rifiuti. Se questi elementi vengono demoliti usando tecniche tradizionali e non smontati, è possibile che si verifichino problemi, sia ambientali, sia di smaltimento dei rifiuti. In futuro, le tecniche di demolizione dovranno trasformarsi sempre di più in tecniche di decostruzione e smontaggio» ha dichiarato introducendo il tema Mauro Togni, Capo Ufficio rifiuti e siti inquinati del Canton Ticino. «I materiali accoppiati sono un problema per questo settore. Da quando negli edifici sono stati introdotti i materiali isolanti, è molto complesso dividere i componenti, rendendone difficile il riciclo. Da qui è nato il progetto DeCo, per far capire come si possono smontare gli edifici e come poter riutilizzare i materiali che li compongono».

Il progetto DeCo

Il progetto è un’iniziativa nata in Ticino che vede la collaborazione di sette Cantoni. Il suo principale scopo è quello di definire delle linee guida nelle attività di demolizione, per poter diminuire l’apporto in discarica di rifiuti edili non riciclabili e non riutilizzabili.
«Il settore edilizio è quello che produce più rifiuti a livello di peso, e negli anni sono in costante aumento. Oggi demoliamo principalmente edifici semplici, degli anni ’70, ma quando ci si comincia ad approcciare con edifici isolati, c’è il rischio di miscelare varie categorie di rifiuti, senza poterli riciclare». Questo è quanto dichiarato da Carlo Gambato, ingegnere e docente ricercatore SUPSI ISAAC, tra i protagonisti dell’iniziativa: «Siamo in un settore caratterizzato da un’economia lineare, dove non ci si preoccupa di cosa succede alla fine del processo. Questo studio non ha eguali a livello internazionale, è una problematica su cui potremmo essere dei pionieri» ha spiegato il professor Gambato. «L’obiettivo è quello di cominciare a fare considerare l’edilizia come un’economia circolare e non più lineare. La demolizione è vista come un costo da minimizzare, ma una buona notizia è che le aziende sembrano inclini all’iniziativa e credono possibile l’introduzione di linee guida sulla decostruzione dei materiali».

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