Cinema, nuove ordinanze: 30% di film europei e fondi nel 2024

Redattore

8 Settembre 2023 - 07:30

condividi
Facebook
twitter whatsapp

I servizi in streaming avranno l’obbligo di investire nel nostro cinema indipendenti. Il Consiglio federale stima un volume d’affari di 18 milioni di franchi all’anno, un ottimo investimento per la cultura elvetica.

Cinema, nuove ordinanze: 30% di film europei e fondi nel 2024

Il 30% dei film in streaming sarà europeo e arriveranno nuovi investimenti per il nostro cinema indipendente dal 2024: il Consiglio federale cambia così le ordinanze sul cinema.
Le novità entreranno in vigore dal 1º gennaio e genereranno un volume d’affari di 18 milioni di franchi all’anno secondo le stime. Le revisioni sono state approvate nella seduta dello scorso 6 settembre, dopo l’approvazione dal popolo del 15 maggio 2022.
L’obiettivo è di rendere competitiva la nostra produzione cinematografica, dando così le basi per coproduzioni con l’estero e un aiuto concreto al cinema indipendente.

Cinema, più attenzione ai film europei

La revisione della norma sulla cinematografia OCin prevede che il 30% delle pellicole in catalogo deve essere europea. In più, i servizi TV e streaming hanno l’obbligo di investire il 4% lordo di quanto guadagnano da noi al cinema indipendente.
L’obbligo vale sia per le imprese svizzere che per le imprese estere che operano sui mercati svizzeri. Le aziende dovranno anche registrarsi e procedere alla notifica obbligatorie all’Ufficio federale della cultura.
Oltre alla modifica della OCin, il Consiglio federale ha definito le regole per gli investimenti con una seconda ordinanza, la OQIC. Questa normativa indica quali sono le imprese esenti dall’obbligo.

Esenzioni per le piccole e le medie imprese

Secondo questa seconda ordinanza, le piccole e medie imprese sono esenti dagli obblighi di investimento nel cinema indipendente se hanno un giro d’affari sotto i 2,5 milioni di franchi all’anno e non mettono a disposizione del pubblico più di 12 lungometraggi per anno. Infatti, per il legislatore gli obblighi sarebbero sproporzionati o inesigibili per imprese così piccole.
L’investimento da parte di chi ha un giro d’affari consistente nel Cantone aiuterà le imprese locali che fanno cinema a sviluppare progetti e a ritrovare il riconoscimento internazionale che le nostre valli meritano.

Argomenti

# Cinema

Iscriviti alla newsletter