Berlusconi a Porta a Porta. E le frasi emblematiche sulla guerra in Ucraina

Chiara De Carli

23/09/2022

23/09/2022 - 15:40

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Questa mattina la replica di Berlusconi su Twitter che sostiene di essere stato frainteso.

Berlusconi a Porta a Porta. E le frasi emblematiche sulla guerra in Ucraina

A pochi giorni di distanza dalle elezioni politiche italiane, i leader dei partiti si affrontano nelle ultime interviste televisive nel tentativo di convincere gli elettori indecisi.
Giovedì sera, 22 settembre, ospite da Bruno Vespa nel suo programma "Porta a Porta", Silvio Berlusconi, in qualità di leader del suo storico partito, Forza Italia ha parlato nel corso dell’intervista della guerra in Ucraina, dichiarando delle frasi che hanno suscitato scalpore.
«Putin - ha dichiarato il leader di Forza Italia - è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale - così era stata chiamata agli inizi - per cui le truppe russe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky e in un’altra settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’Occidente. Ora la guerra è oltre i 200 giorni, ogni giorno aumentano i morti, la situazione in Ucraina è diventata molto difficile da tenere sotto controllo perché - non ho capito nemmeno perché - le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina mentre secondo me dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev».

Le reazioni dei politici italiani

Non sono mancate le reazioni dei politici italiani. A cominciare dal segretario del Partito democratico (Pd), Enrico Letta, che a RadioUno ha sottolineato: «Sono parole scandalose e gravissime. Mi chiedo a Meloni se le condivide. Sono parole che vanno oltre l’inimmaginabile, parole che fanno piacere a Putin».
Per il leader di Azione, Carlo Calenda «Berlusconi dopo le frasi di ieri ci ha portato fuori dall’alleanza atlantica. Ha parlato come un generale di Putin, è una cosa di una gravità totale», ha dichiarato a Radio24.
Matteo Salvini a Rtl 102,5 ha preferito invece: «Non interpretare».
Mentre, la Commissione europea ha deciso di non commentare.

Su Twitter rivede la sua posizione

Questa mattina su Twitter Berlusconi ritratta la sua posizione, rimproverando: "Bastava vedere tutta l’intervista, non solo una frase estrapolata, eccessivamente semplificata, per capire quale sia il mio pensiero, che è noto da tempo. L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Fi chiara: saremo sempre con l’Ue e con la Nato".

Cosa aveva detto nei mesi scorsi

Ad aprile Berlusconi aveva commentato per la prima volta la guerra provocata da Putin quando disse di essere «deluso e addolorato gravemente dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io l’avevo conosciuto vent’anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace». A giugno poi aveva confessato di aver provato due volte a telefonare al presidente russo «all’inizio di questa operazione e non ho avuto risposte. Se fossi stato presidente della Repubblica avrei potuto andare e ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008. Lo tenni al telefono cinque ore e gli dissi "sappi che se domani mattina invadi la Georgia divorzi dall’Unione europea, dalla Nato e dagli Usa". Alle 10 di mattina arrivò l’ordina da Mosca alla truppe di ritirarsi».

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