Crescono i salari, ma non basta a colmare il gap con l’inflazione: scende il potere di acquisto

Redazione

24 Aprile 2023 - 08:55

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Considerato il tasso d’inflazione annuo medio pari al +2,8%, i salari reali hanno registrato una contrazione dell’1,9%.

Crescono i salari, ma non basta a colmare il gap con l'inflazione: scende il potere di acquisto

Nel 2022 i salari nominali sono aumentati in media dello 0,9% rispetto al 2021 (–0,2% nel 2021; +0,8% nel 2020; +0,9% nel 2019 e +0,5% nel 2018).
Il rincaro, legato in particolare all’aumento dei prezzi del gas, dei prodotti petroliferi, delle automobili e degli affitti, ha portato a un’inflazione eccezionale del +2,8% alla fine del 2022. Il potere d’acquisto dei salari, risultante dall’adeguamento dei salari nominali all’inflazione, è quindi diminuito dell’1,9%.

Il settore secondario cresce meno

I salari nominali del settore industriale sono aumentati in media dello 0,7%, realizzando un incremento leggermente più moderato rispetto all’economia nel suo complesso (+0,9%). I rami economici del settore secondario hanno registrato una forte dispersione dell’evoluzione dei salari, compresa fra il –2,2 e il +4,0%.
Gli aumenti nominali più consistenti sono stati registrati nell’industria chimica e industria farmaceutica (+4,0%), fabbricazione di macchinari, apparecchiature e mezzi di trasporto (+2,0%) e attività estrattive, fornitura di energia e di acqua nonché trattamento dei rifiuti (+1,2%). l rami economici nei quali è invece stata constatata una contrazione salariale sono quelli delle industrie della gomma, della plastica e di altri prodotti minerali non metalliferi (–2,2%), della fabbricazione di computer e apparecchiature elettroniche, nonché dell’orologeria (–0,6%). I salari nominali sono aumentati moderatamente nel ramo delle costruzioni (+0,4%), mentre sono rimasti stabili in quelli dell’industria alimentare e del tabacco (+0,0%).

Il settore terziario

Rispetto al settore industriale, quello dei servizi ha registrato una progressione dei salari nominali leggermente più forte (+1,0% in media). Come nel settore secondario, anche nel terziario vi sono state considerevoli variazioni delle evoluzioni salariali tra un settore di attività e l’altro: il ramo assicurativo (+2,7%) e i servizi informatici e di informazione (+2,4%) hanno beneficiato degli aumenti salariali più forti, mentre quello dei servizi postali e attività di corriere (–0,3%) e quello delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (–1,4%) hanno registrato salari in calo.

Calano i salari reali

Nel 2022, a causa dell’elevato livello di inflazione medio su base annua (+2,8%), il potere d’acquisto dei salari è diminuito dell’1,9%. L’evoluzione dei salari reali nel 2022 si è situata all’interno dell’intervallo che intercorre tra il –5,0% e il +1,2%, mettendo quindi in evidenza la diversità delle dinamiche salariali che caratterizzano ciascun ramo economico. In termini di salari reali, nel 2022 ha beneficiato di sviluppi positivi solo il ramo «Fabbricazione di coke e raffinazione, industria chimica e industria farmaceutica», mentre in tutti gli altri rami economici il potere di acquisto dei salari è diminuito.

Aumento più forte per gli uomini

Nel 2022 i salari nominali degli uomini sono aumentati in media dell’1,1% (valore nominale), mentre la progressione di quelli delle donne è stata più moderata (+0,8%).
Tra i rami che hanno registrato gli aumenti salariali nominali più consistenti ci sono, per quanto riguarda gli uomini, le attività finanziarie e assicurative (+2,2%) e, per quanto riguarda le donne, le attività professionali scientifiche e tecniche (+1,7%).

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