Svizzera e mercato immobiliare: dove costa di più acquistare una casa? Engadina al top

Matteo Casari

27 Maggio 2023 - 09:11

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L’aumento di prezzi è stato superiore al 7% in un anno, anche se secondo gli esperti di UBS il picco è stato raggiunto

Svizzera e mercato immobiliare: dove costa di più acquistare una casa? Engadina al top

Il prezzo di una casa di vacanza in Svizzera è aumentato di oltre il 7% lo scorso anno, secondo il rapporto "UBS Alpine Property Focus". Tuttavia, l’aumento dei costi di manutenzione, il calo della domanda e la crescente disponibilità di seconde case freneranno probabilmente un ulteriore aumento dei prezzi nel corso dell’anno.

Le località più costose

L’Engadina, in particolare St. Moritz, è il luogo più costoso per acquistare una seconda casa nella regione alpina. Una casa di lusso costa circa 20.500 franchi al metro quadro. Seguono Flims/Laax e Gstaad, dove i prezzi si aggirano intorno ai 17.000 franchi al metro quadro. Anche Zermatt, Davos/Klosters, la regione della Jungfrau e Andermatt non sono molto distanti, con prezzi intorno ai 16.000 franchi al metro quadro.

Dove sono aumentati di più i prezzi?

Nel primo trimestre del 2023 i prezzi delle case vacanza sono aumentati di circa il 7% rispetto allo scorso anno, in tutte le destinazioni analizzate nel rapporto Alpine Property Focus. L’aumento maggiore è stato registrato ad Arosa (Grigioni, Plessur), dove i prezzi sono aumentati di quasi il 20% negli ultimi quattro trimestri e sono ora superiori di oltre il 60% rispetto ai livelli registrati alla fine del 2019.
Forti rincari sono stati riscontrati anche in località facilmente accessibili come Hoch-Ybrig, Flims/Laax ed Engelberg, dove i prezzi sono aumentati del 15% nel giro di un anno.

Più case disponibili grazie al rincaro

La trasformazione di una residenza primaria in una seconda casa comporta in genere un aumento del valore di mercato compreso tra il 15 e il 20%. Di conseguenza, il numero di seconde case nelle destinazioni analizzate è aumentato di quasi 2.500 unità dall’inizio del 2020, con un incremento di poco inferiore al 2%.
La quantità di seconde case non mostra segni di esaurimento: ciò ha come conseguenza la riduzione dell’offerta di residenze primarie e l’aggravarsi dello spopolamento delle regioni alpine.

Improbabile un ulteriore aumento

Al contempo, il boom dei prezzi registrato negli ultimi anni si sta lentamente esaurendo. Nell’Oberland bernese si è addirittura denotato un leggero calo dall’autunno del 2022.
Maciej Skoczek, economista immobiliare di UBS CIO GWM e autore principale dello studio, condivide la sua previsione: «Nei prossimi trimestri, l’aumento dei prezzi sul mercato delle case di vacanza dovrebbe diminuire ulteriormente. All’orizzonte si prospetta un periodo di stagnazione dei prezzi».

Per una casa vacanza serve 1 milione

I fattori chiave della domanda durante e dopo la pandemia si sono rivelati insostenibili. Le vacanze all’estero si stanno rivelando più popolari che mai e il lavoro ibrido - con persone che scelgono di lavorare dalla loro seconda casa - sembra essere stato solo un fenomeno temporaneo. Ciò che rimane dopo il boom è che i prezzi delle seconde case sono aumentati di un buon 20%.
Di conseguenza, il prezzo medio di acquisto di una casa di villeggiatura si aggira attualmente intorno a 1 milione di franchi svizzeri. Questo, unito all’aumento dei tassi di interesse, pesa molto sui bilanci delle famiglie. Il costo totale dell’acquisto di un tipico appartamento alpino è attualmente di circa 50.000 franchi all’anno, il doppio rispetto al 2019. Skoczek aggiunge: «Alcuni proprietari prenderanno in considerazione la vendita delle case di vacanza per realizzare plusvalenze e sfuggire all’aumento dei costi».

Si profila una carenza cronica di alloggi

L’attuale carenza di alloggi è dovuta tanto all’accelerazione della domanda di abitazioni quanto a una prolungata crisi edilizia. Finora la penuria ha riguardato soprattutto la Svizzera centrale e i Cantoni di Zurigo e dei Grigioni. In passato, a fasi di scarsità di alloggi sono seguiti periodi di eccedenze abitative.
Tuttavia, se gli incentivi di mercato per gli investitori immobiliari vengono soffocati a livello normativo, c’è il serio rischio di una carenza cronica. A medio termine, le misure politiche più efficaci sarebbero l’allentamento delle norme sulla protezione dal rumore, la limitazione del diritto di ricorso e la semplificazione e accelerazione delle procedure di autorizzazione edilizia.

Affitti in aumento del 10%

Il tasso ipotecario di riferimento aumenterà di un quarto di punto percentuale a partire dal 1° giugno 2023. È molto probabile che ci sarà un ulteriore aumento nella seconda metà dell’anno. Questo, sommato all’inflazione e agli adeguamenti dei costi, consentirebbe ai locatori di aumentare gli affitti di circa il 10% per almeno un terzo di tutti i contratti di locazione in Svizzera.
Tuttavia, è probabile che alcuni proprietari non eserciteranno il diritto di adeguare gli affitti, poiché il margine di manovra finanziario per molte famiglie è limitato. UBS prevede che gli affitti medi esistenti aumenteranno di oltre il 2,5% nel 2023. Inoltre, con un terzo aumento del tasso ipotecario di riferimento previsto per la fine del 2025, la media degli affitti esistenti sarà probabilmente superiore del 10% rispetto alla fine del 2022.

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