Nuove misure di compensazione per l’IPCT. Contributi in arrivo per i dipendenti pubblici in Ticino

Matteo Casari

13 Luglio 2023 - 07:09

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Per poter mantenere un tenore simile a quello durante l’attività lavorativa, l’IPCT ha annunciato un aumento del capitale di vecchiaia, imposto al 3% ai dipendenti e all’1% ai datori di lavoro.

Nuove misure di compensazione per l'IPCT. Contributi in arrivo per i dipendenti pubblici in Ticino

Novità in vista per i dipendenti pubblici ticinesi in materia di pensioni. Per mitigare l’effetto della riduzione dei tassi di conversione utilizzati per il calcolo delle future pensioni dei cittadini, l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT) introdurrà un aumento del capitale di vecchiaia che sarà finanziato dal datore di lavoro e dai dipendenti. Con questi interventi, «per chi ha una carriera lavorativa completa davanti a sé sarà salvaguardato l’attuale livello di rendita che è paragonabile a quello offerto da altre casse pubbliche» spiega il comunicato del Governo.

Il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio che prevede delle misure di compensazione in relazione alla riduzione dei tassi di conversione che sarà effettuata dall’IPCT. Inoltre l’Istituto adotterà, in maniera autonoma, ulteriori misure di compensazione di propria competenza.

Adattamento ai tassi di conversione

Dal 2024 l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino ridurrà progressivamente i tassi di conversione utilizzati per il calcolo delle pensioni erogate (dal 6.17% al 5.25% a 65 anni entro il 2031). Così come avvenuto presso la stragrande maggioranza degli istituti di previdenza di Enti di diritto pubblico in Svizzera, il Consiglio di Stato, quale datore di lavoro, intende mitigare l’effetto di tale riduzione sulle future pensioni delle persone assicurate all’IPCT, aumentando i contributi di risparmio a carico sia dei dipendenti che dei datori di lavoro. L’aumento complessivo proposto è del 3% ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025. 
Questa misura, che necessita di una modifica della Legge sull’IPCT, consente alle persone assicurate all’IPCT di accumulare un maggior capitale di vecchiaia al momento del pensionamento. Ciò permette di compensare, almeno in parte, il minor tasso di conversione che sarà applicato al momento del pensionamento. 

Aumento dei contributi per sostenere le pensioni

Con l’aumento dei contributi proposto viene raggiunto l’intento di mantenere invariato l’obiettivo di rendita. Ossia, per le persone che hanno una carriera completa davanti a sé (40/45 anni di contributi), sarà possibile salvaguardare l’attuale livello di rendita. Il Consiglio di Stato ricorda che, in un confronto intercantonale, «le attuali prestazioni offerte dall’IPCT risultano essere appena nella media e, con la soluzione proposta, si va a mantenere un livello analogo alle altre casse pensioni paragonabili. Senza tale intervento le prestazioni offerte dall’IPCT diventerebbero nettamente le peggiori, avvicinandosi a quelle minime LPP, con una riduzione che raggiungerebbe anche il 15%» recita la nota ufficiale. 
Se da una parte l’aumento dei contributi di risparmio del 3% sarà preso maggiormente a carico dai dipendenti, dall’altra i datori di lavoro si assumeranno l’1% di contributo di risanamento attualmente a carico degli assicurati. 

Gli assicurati all’IPCT

All’IPCT sono assicurati i dipendenti del Cantone, i docenti comunali, così come i dipendenti di oltre un centinaio di enti pubblici/parapubblici o di pubblica utilità (ad esempio alcuni Comuni, IAS, SUPSI, varie associazioni cure a domicilio, Fondazioni, Case anziani, ecc.). Per il Canton Ticino il costo supplementare annuo sarà pari a 14.6 milioni di franchi (secondo gli ultimi dati disponibili al 31.12.2022), ed è già considerato nelle proiezioni finanziarie in fase di aggiornamento. 
Oltre al datore di lavoro e ai dipendenti, anche l’IPCT interverrà nell’ambito delle misure di compensazione. In effetti il Consiglio di amministrazione ha deciso di adottare delle misure di propria competenza finalizzate principalmente a garantire una riduzione della rendita contenuta, quantificata in un massimo del 2%, anche alle persone attive assicurate meno giovani, che altrimenti subirebbero le perdite maggiori non disponendo più di un lungo periodo contributivo futuro.

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