L’altra faccia del metaverso: un mondo virtuale dove s’impara a vivere nel mondo reale

Sara Bracchetti

5 Aprile 2023 - 15:45

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Oltre 20mila euro in meno di un mese per avviare il progetto Ated4special, in cui il metaverso va in aiuto a chi soffre di disturbi autistici: Ated Ticino raccoglie i primi frutti e continua con il crowdfunding

L'altra faccia del metaverso: un mondo virtuale dove s'impara a vivere nel mondo reale

Oltre 20mila franchi in un mese, una cinquantina di dispositivi digitali. Sono i primissimi numeri di Ated4special, progetto lanciato sul finire dell’inverno, che oggi raccoglie i primi frutti e rende più consistente il nobile progetto di un metaverso che non ti aspetti. Perché non è solo un mondo virtuale immersivo, dove potenziare le proprie abilità e opportunità; è anche un modo per compensare eventuali difficoltà, ottimizzare risorse e sfruttarle per migliorare relazioni sociali magari difficili. Et voilà, ecco che il metaverso diventa uno strumento in aiuto agli individui fragili; a disposizione delle persone autistiche, nello specifico, così che possano sfruttare il web e le sue evoluzioni per accrescere le loro opportunità di apprendimento e comunicazione.

Parola d’ordine: inclusione

Un’idea nata da Ated - ICT Ticino, associazione operativa sul territorio da oltre cinquant’anni allo scopo di promuovere le tecnologie e la trasformazione digitale, da sempre rivolta con lo sguardo attento al metaverso. «Crediamo che la tecnologia debba essere sempre inclusiva, al servizio del territorio e delle persone anche più fragili che lo abitano - riflette Cristina Giotto, presidente e direttrice, soddisfatta dei risultati conseguiti in così breve tempo ma desiderosa di fare ancora di più - Con i primi fondi daremo impulso alla progettazione di un modello tecnologico pensato su misura per le persone autistiche, ma non intendiamo certo fermaci qui. Abbiamo pianificato anche percorsi di formazione, iniziative, laboratori, incontri».

Finanziato tramite crowdfunding

Il buon risultato conseguito in questo primo scorcio di aprile, dunque, non è un punto di arrivo, ma di inizio: la raccolta fondi prosegue al fine di «aiutare chi si trova nella difficoltà, psicologica ed economica, di affrontare una diagnosi di autismo». Tre, infatti, sono i punti chiave del progetto Ated4special, che ha ricevuto il patrocinio del dipartimento della Sanità e della socialità e della città di Lugano e che viene finanziato tramite crowdfunding sulla piattaforma www.eroilocali.ch.

ated4Special in the Metaverse

Il primo, e senza dubbio più accattivante, riguarda la creazione di un villaggio virtuale dove i ragazzi autistici si trovino ad affrontare situazioni di semplice vita quotidiana, quali attraversare la strada, prendere l’autobus, lavarsi o fare la spesa. Una maniera moderna e originale per provare a insegnare loro le abilità sociali, comunicative e di comportamento, mediante strategie che possano poi essere trasferite nel mondo reale, a beneficio di una interazione proficua con le persone in carne e ossa. «È il modello basato sul social skills training: - spiega Cristina Giotto - un’ampia gamma di interventi sono utilizzati per aiutare un individuo a comprendere e migliorare le abilità sociali, proiettate nel metaverso con un avatar».

L’autismo vissuto con la realtà virtuale

C’è poi un training riservato ai genitori, che potranno utilizzare la realtà virtuale per acquisire maggiore consapevolezza sull’autismo, finora trattato giocoforza come una semplice definizione alla quale provare ad avvicinarsi senza sperimentarla. Il metaverso, invece, andrà un passo oltre nel tentare di far "vivere" loro che cosa significhi soffrire di problemi del neurosviluppo: attraverso simulazioni con visori di realtà virtuale, i genitori verranno immersi in situazioni e ambienti carichi di luci e suoni, sovrastimolanti per chi conviva con l’autismo. Grazie al successivo supporto degli psicologi, potranno rendersi conto con precisione di quali rumori, sollecitazioni e situazioni, apparentemente "normali", creino maggiore stress per i propri figli.

Educare ad Ated4Special

Il percorso si conclude con Ated4Special Education, riservato in particolare a psicologi e psicoterapeuti e finalizzato a educare questi ultimi all’uso dei device di Ated4Special in the Metaverse e Ated4Special Digital Parent training. «È una visione che vogliamo perseguire con concretezza - conclude Giotto - attraverso una serie di progetti, iniziative e percorsi adatti a sostenere le famiglie che si vedono spesso sole a fronteggiare diagnosi devastanti per i propri cari con fragilità cognitive».

Mauriello: «Un progetto pionieristico»

«Sono particolarmente grato all’associazione per aver sposato l’idea di costruire un grande progetto come ated4special - commenta Luca Mauriello, vicepresidente di Ated-ICT Ticino e ideatore di Ated4special - Oggi siamo ancora una volta pionieri e anticipatori di eventi. Non a caso, domenica 2 aprile, nel corso della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo a Lugano abbiamo ospitato professionisti di livello internazionale e figure di riferimento nel nostro territorio, per individuare metodi e approcci innovativi. La tecnologia, a tal fine, è un’opportunità da cogliere».

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