L’Ucraina e le ripercussioni sull’economia e la società i temi affrontati quest’oggi dal presidente David Malpass, in visita al consigliere federale Guy Parmelin e al presidente della Bns Thomas Jordan.
In occasione del 30° anniversario dell’adesione della Svizzera alla Banca mondiale, il consigliere federale Guy Parmelin e il presidente della Banca nazionale Thomas Jordan hanno accolto il presidente del gruppo della Banca mondiale David Malpass (nella foto ieri all’Università di Zurigo).
I grandi temi: pandemia, debito, clima
Durante l’incontro si è discusso della guerra in Ucraina e delle sue pesanti ripercussioni a livello economico e sociale. Inevitabile anche la trattazione di altri temi legati al ruolo che la Banca mondiale svolge nel sostenere i Paesi in via di sviluppo, chiamati ad affrontare diverse e difficili sfide: dalla pandemia alla minaccia di una crisi alimentare, l’aumento del debito, una crescente fragilità e i cambiamenti climatici.
Un grazie alla Svizzera per il suo impegno
Il consigliere federale Guy Parmelin ha espresso grande preoccupazione per gli effetti della guerra in Ucraina, sottolineando l’importanza di poter contare su un sistema multilaterale forte ed efficiente in caso di crisi. Ha inoltre ribadito il sostegno della Svizzera alla rapida reazione del gruppo della Banca mondiale. Da parte sua, il presidente Malpass ha lodato la collaborazione della Svizzera, il suo atteggiamento costruttivo e il suo impegno di lunga data.
Una storia che nasce dal referendum del 1992
La Svizzera è infatti membro del gruppo della Banca mondiale dal 1992, quando il popolo elvetico, con un referendum, approvò l’adesione alle istituzioni di Bretton-Woods, ovvero la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Da allora la Svizzera dirige un gruppo di voto e grazie alla sua rappresentanza negli organi direttivi di queste istituzioni partecipa all’elaborazione di strategie e programmi.
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