Si potrà sciare quest’inverno? Deciderà Bruxelles, ma in Svizzera le piste sono già aperte

25/11/2020

14/04/2021 - 14:18

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In Europa scoppia la guerra degli sci: impianti aperti in Svizzera e in Francia stando alle parole di Macron, ma Conte con l’appoggio della Germania sente la von der Leyen per chiudere le piste in tutta l’Unione scatenando l’ira dell’Austria.

Quella irrefrenabile voglia di settimana bianca nel pieno di una pandemia. Così recita un simpatico meme che sta girando nelle ultime ore sui social proprio mentre, stando ai dati dell’ultimo bollettino, in Italia nelle scorse 24 ore si sono registrati 853 decessi a causa del Covid.

La questione dello sci è diventato ormai un affare europeo, con Italia e Germania che sperano in una decisione di Bruxelles sull’aprire o meno le piste in tutta l’Unione durante la stagione invernale ormai alle porte.

Nonostante le pressioni delle Regioni del Nord, la volontà di Giuseppe Conte è quella di tenere gli impianti sciistici chiusi in Italia per non evitare di “ripetere l’errore di Ferragosto, non possiamo permettercelo”.

La speranza del governo è quella di una decisione collegiale da parte dell’Unione Europea, argomento questo che è stato toccato anche nel corso di una telefonata del premier con Ursula von der Leyen.

Piste da sci aperte: decide l’Europa?

La questione sci è molto complessa e sta creando un nuovo spinoso caso in seno a una Unione Europea già in stallo, a causo del veto di Polonia e Ungheria, sui fondamentali soldi del Recovery Fund.

Lo scorso inverno quando il coronavirus divampò anche in Europa, uno dei maggiori cluster fu quello della rinomata località sciistica austriaca di Ischgl, con le autorità locali che decisero di non fermare la stagione nonostante centinaia di casi riscontrati infettando così mezza Europa.

Memori anche degli errori fatti in estate, dove una eccessiva rilassatezza ha dato vita a diversi focolai che poi sono divampati in autunno con la seconda ondata, Italia e Germania vogliono tenere le piste da sci chiuse, sperando che tutti gli altri Paesi dell’Unione facciano lo stesso.

Emmanuel Macron nei giorni scorsi aveva annunciato che da dicembre in Francia si sarebbe potuto tornare a sciare, ma al momento l’Eliseo ha bloccato ogni decisione ufficiale in attesa di capire le mosse di Bruxelles.

Anche l’Austria sta spingendo molto per aprire gli impianti, ma se l’Europa dovesse decidere per una serrata in tutta l’Unione allora Vienna pretende importanti ristori minacciando, in caso contrario, di ridurre i propri contributi al bilancio comunitario.

La questione Svizzera

Non consentire la stagione sciistica, economicamente parlando, sarebbe un duro colpo per l’Austria e per le località turistiche alpine nostrane. Non è un caso che le Regioni siano in pressing su Conte, con tanto di proposta che prevede skipass limitati per evitare assembramenti.

Il rischio è che gli amanti dello sci possano recarsi tutti in Svizzera, dove gli impianti sono già regolarmente aperti con gli “italiani benvenuti”. Non facendo parte dell’Unione, gli elvetici possono fare come vogliono.

Uno smacco questo per Vienna e le nostre Regioni del Nord, ma i governi di Italia e Germania sono questa volta uniti nel chiedere all’Europa regole comuni per mettere a riparo il Vecchio Continente da una possibile impennata dei contagi.

La patata bollente ora è tutta nelle mani di Ursula von der Leyen: come ha sottolineato pure l’Oms, l’Europa in estate ha perso una chance per prepararsi in maniera collegiale alla seconda ondata, ma senza adeguati ristori il sentore è che a Bruxelles possa scoppiare una nuova guerra che, viste le difficoltà con il Recovery Fund, potrebbe gettare nel caos l’Unione proprio in piena pandemia.

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