Governo a fine corsa? Ultima chance per l’Italia: ecco che cosa succede mercoledì

Sara Bracchetti

18 Luglio 2022 - 17:01

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Unica certezza il discorso di Draghi in Parlamento, poi tutto è possibile. Quattro gli scenari ipotizzabili per scongiurare il ritorno alle urne, il 25 settembre.

Governo a fine corsa? Ultima chance per l'Italia: ecco che cosa succede mercoledì

Tutto rinviato a mercoledì: solo allora si conosceranno le sorti dell’Italia, in procinto di tornare al voto. La crisi di governo che si è aperta la scorsa settimana potrebbe rientrare se il Parlamento dovesse dare la fiducia a Mario Draghi, che si è visto respingere le dimissioni dal presidente Sergio Mattarella e potrebbe rendersi disponibile a proseguire il suo mandato, nonostante le difficoltà, a fronte di un appoggio delle Camere.

Obiettivo: "parlamentizzare" la crisi

Il premier prima si rivolgerà al Senato, spiegando le sue ragioni; all’altro ramo del Parlamento potrebbe invece consegnare un testo scritto, in cui analogamente ripercorrerà il cammino che, giovedì scorso, lo ha convinto a rimettere il suo mandato nelle mani di Mattarella. Il quale, neanche troppo a sorpresa, ha invitato Draghi a "parlamentizzare" la crisi, cioè a conoscere l’opinione di chi, finora, non lo ha ancora mai formalmente sfiduciato.

Prima ipotesi: seconde dimissioni (irrevocabili)

Non è detto che però, una volta compiuto il suo dovere, Draghi dia il via alla discussione. Potrebbe anzi annunciare comunque, come già fece Berlusconi nel 2005, la sua volontà di andare immediatamente al Quirinale e rassegnare, per la seconda volta, le sue dimissioni, stavolta irrevocabili.

Seconda ipotesi: voto di fiducia

Una possibilità non peregrina, anche se il calcolo delle probabilità dice che invece si siederà di nuovo al suo posto e ascolterà la voce dei rappresentanti di maggioranza, ai quali poi replicherà svelando il destino suo e quello del Paese. In caso opti per le dimissioni, la seduta parlamentare verrebbe chiusa senza alcun voto; qualora invece decidesse di provare ad andare avanti, il Parlamento sarebbe chiamato a votare su una risoluzione di maggioranza, su cui il governo potrebbe porre la fiducia.

Due alternative: Draghi bis o nuovo governo

Anche in caso di dimissioni, non è detto però che si torni alle urne, il prossimo 25 settembre. Due le alternative possibili: un secondo mandato per lo stesso Draghi, che però sembrerebbe non intenzionato ad accettare un bis, o l’affidamento dell’incarico di formare un nuovo governo a un tecnico o una figura istituzionale - i nomi sono quelli di Daniele Franco, ministro dell’Economia e Giuliano Amato, presidente della Corte costituzionale - per arrivare almeno a fine anno e al licenziamento della legge di bilancio.

Argomenti

# Italia
# Crisi

Iscriviti alla newsletter