Energia: aperto il primo bando pubblico per le centrali elettriche di riserva

Redazione

28/07/2023

28/07/2023 - 09:36

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L’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha lanciato il primo bando pubblico per le centrali elettriche di riserva per il periodo successivo al 2026

Energia: aperto il primo bando pubblico per le centrali elettriche di riserva

Il bando - lanciato dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) - si rivolge alle cosidette centrali di riserva che dovranno sostituire le unità esistenti a Birr, Cornaux e Monthey, i cui contratti scadono nella primavera del 2026. La gara d’appalto riguarda una potenza elettrica totale di 400 megawatt (MW). Le centrali di riserva saranno vincolate dal contratto per 15 anni, durante i quali dovranno essere pronte a intervenire in caso di emergenza dal 1° dicembre al 31 maggio di ogni anno.

Energia invernale

Dal 15 febbraio 2023 è in vigore l’ordinanza sulla riserva invernale, che si basa sull’articolo 9 della legge sull’approvvigionamento elettrico. Alla fine di giugno 2023 il Consiglio federale ha avviato la consultazione sulla revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico, per creare una base giuridica specifica per le riserve di energia elettrica. Oltre alla riserva idroelettrica, la riserva di energia elettrica comprende la riserva complementare, costituita da centrali elettriche di riserva, gruppi elettrogeni in pool d’emergenza e impianti di cogenerazione forza-calore.

Le centrali ora disponibili

Le seguenti riserve di energia elettrica sono disponibili fino alla primavera del 2026:
- centrale elettrica temporanea di riserva di Birr (AG), con una potenza di 250 MW;
- centrale elettrica di riserva Cornaux 1 a Cornaux (NE), con una potenza di 36 MW;
- centrale a gas a ciclo combinato Thermatel di Monthey (VS), con una potenza di 50 MW:
- pool di gruppi elettrogeni di emergenza, con una potenza di circa 110 MW.
I contratti per le centrali di riserva di Birr (AG), Cornaux (NE) e Monthey (VS) scadono alla fine della primavera del 2026. Per questo motivo l’UFE lancia ora un primo bando pubblico per sostituire le attuali capacità di riserva. Nell’autunno del 2023 è previsto un bando pubblico per gruppi elettrogeni di emergenza in pool e per impianti di cogenerazione, mentre altri gruppi elettrogeni di emergenza saranno acquisiti dai responsabili del pooling incaricati dall’UFE.

Energia sempre disponibile

Di norma, gli impianti della riserva complementare (ad eccezione degli impianti di cogenerazione) non sono in funzione. Tuttavia, sono a disposizione quando l’approvvigionamento non può più essere garantito attraverso i normali meccanismi di mercato.
Il volume del primo bando pubblico (solo per le centrali di riserva) è di 400 MW. Questo valore corrisponde al risultato degli ultimi calcoli effettuati dalla Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e presentati al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) all’inizio di giugno 2023 (vedi link).

Requisiti per il bando

Per questo bando, la potenza minima degli impianti è di 5 MW.
Possono essere presentate offerte per impianti nuovi, esistenti o dismessi. Tali impianti devono partecipare al sistema di scambio di quote di emissioni e rispettare le norme di protezione ambientale.
La procedura del bando pubblico si concluderà il 15 febbraio 2024. Per l’aggiudicazione vengono presi in considerazione, in particolare, il prezzo, la qualità tecnica, la tempistica, oltre ad altri criteri come l’impatto sull’ambiente o, l’ubicazione e la connessione alla rete di un progetto.

Valutazione delle offerte

Le migliori offerte che soddisfano i criteri definiti ottengono l’aggiudicazione, fino al raggiungimento dell’obiettivo di una potenza elettrica complessiva di 400 MW. È possibile un certo superamento della potenza per la fase di pianificazione. Questo per garantire il raggiungimento della potenza complessiva prefissata, qualora alcuni dei progetti aggiudicati non dovessero essere realizzati. La durata dei contratti è 15 anni (con opzione di proroga), dopodiché gli impianti di nuova costruzione dovranno essere smantellati.

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