Caricabatteria universale: ecco la nuova proposta di direttiva della Commissione europea

Mario Morandi

11/10/2021

11/10/2021 - 15:49

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L’intenzione della Commissione europea di introdurre un caricabatteria universale con l’obiettivo di ridurre i rifiuti elettronici

Caricabatteria universale: ecco la nuova proposta di direttiva della Commissione europea

Arriva la nuova proposta della Commissione europea relativa all’introduzione di un caricatore batterie universale dotato di un’unica porta standard Usb-c. Se la disposizione comunitaria dovesse essere introdotta, arriverà lo stop alla vendita di cavi per ogni nuovo device acquistato.

La misura europea potrebbe tradursi in un notevole impatto anche sulla Svizzera, con conseguenze immaginabili sul mercato della telefonia e dell’elettronica.

Caricabatterie universale: il progetto iniziato nel 2009

Il progetto di realizzazione di un caricabatterie universale fu lanciato dalla Commissione europea nel corso dell’anno 2009, per essere poi oggetto lo scorso anno (2020) di una risoluzione del Parlamento Europeo. Tuttavia, come è facilmente intuibili, il nuovo progetto europea ha dovuto sino ad ora incontrare la tenace resistenza da parte dell’industria.

La vice Presidente della Commissione europea Margrethe Vestager sembra voler sostenere con forza la nuova proposta della Commissione presieduta. La Signora Vestager ha infatti dichiarato che l’Europa ha concesso all’industria di settore tutto il tempo necessario per trovare soluzioni adatte.

La stessa Presidente ha poi aggiunto che nel 2021 i tempi sono ormai maturi per dare corso ad un’azione legislativa volta a disciplinare la materia e a definire un caricabatterie comune per device quali smartphone, tablet, fotocamere, cuffie, altoparlanti portatili e consolle portatili per videogames.

Il principio alla base di questa disposizione è quello della sostenibilità ambientale, con la diminuzione su larga scala dei rifiuti elettronici.

Stessa velocità di carica sui diversi dispositivi

La proposta di Bruxelles è inoltre quella di equiparare ed armonizzare la tecnologia per una velocità di carica comune su tutti i dispositivi. L’utente potrà così provvedere all’acquisto di un nuovo dispositivo, senza necessariamente dover acquistare un nuovo caricabatterie.

Secondo le stime della Commissione europea, il provvedimento consentirà di beneficiare di una importante diminuzione della produzione di nuovi carica batterie e del relativo smaltimento . Ciò non potrà che tradursi nella diminuzione della grande quantità di rifiuti elettronici, dell’incredibile numero di 1000 tonnellate all’anno circa.

Il risparmio garantirà inoltre all’utenza un risparmio complessivo di 250 milioni di Euro all’anno, sull’acquisto di nuovi carica batterie, non più necessari.

Apple non ci sta: le perplessità e i dubbi della multinazionale

La direttiva comunitaria ha scatenato l’immediata reazione dei vertici di Apple: quest’ultima ha esplicitato la preoccupazione che una regolamentazione europea particolarmente severa vada a soffocare l’innovazione tecnologica, anzichè incentivarla. Secondo Apple, l’imposizione di una sola tipologia di connettore andrebbe a danneggiare direttamente i consumatori europei ed internazionali.

Lo scorso anno la stessa Apple aveva inoltre dichiarato che l’approvazione della nuova disposizione avrebbe generato un numero di rifiuti elettronici senza precedenti, dimostrando nuovamente la preoccupazione per una transizione in 24 mesi, giudicata troppo precipitosa

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