Il braccio di ferro USA-Cina rischia di minare la lotta al cambiamento climatico

Gabriele Stentella

3 Settembre 2021 - 14:09

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Secondo il ministro degli Esteri cinese Wang Yi le crescenti tensioni tra le due superpotenze rischiano di indebolire l’intesa contro il cambiamento climatico.

Fino a questo momento le tensioni tra Washington e Pechino sono state temute per le ripercussioni sul piano economico derivanti da una guerra commerciale.

Ora però il governo cinese mette in guardia quello americano circa il possibile naufragio dell’intesa raggiunta nella lotta al cambiamento climatico, lasciando al proprio ministro degli Esteri Wang Yi il compito di dialogare con l’inviato speciale per il clima John Kerry (che aveva ricoperto la carica di Segretario di Stato dal 2013 al 2017).

Cosa si rischia se la Cina dovesse fare dietrofront sugli accordi? Si tratta solo di una possibilità o esistono segnali molto preoccupanti a riguardo?

USA-Cina: gli accordi sul clima possono saltare?

Il comunicato del ministro degli Esteri cinese è giunto nella giornata di ieri a poche ore di stanza dall’incontro che si è svolto tra l’inviato USA per il clima John Kerry e il suo omologo cinese Xie Zhenhua.

L’incontro tra i due è servito a delineare le strategie che le due potenze economiche dovranno mettere in campo al fine di scongiurare il continuo innalzamento della temperatura terrestre, mantenendo il dato sotto i 2°C.

Wang Yi ha ammesso che l’accordo sul clima potrebbe essere in bilico a causa del riaccendersi delle tensioni tra i due paesi, alimentati sia da vecchie questioni come la presunta negligenza del governo cinese nell’individuare le origini della COVID-19, sia da nuove quali il presunto appoggio della Cina al nuovo regime dei Talebani. Ricordiamo infatti che in questo momento sia fonti cinesi che i media sotto il controllo dei Talebani hanno confermato il dialogo tra i rappresentanti dei rispettivi governi.

USA e Cina rappresentano al momento i due principali produttori di sostanze inquinanti al mondo. Se il processo di decarbonizzazione che la Cina sembra aver intrapreso dovesse arrestarsi, si rischiano importanti ripercussioni di natura ambientale.

L’atteggiamento di Biden di fronte alla crisi con la Cina

Il Presidente USA ha più volte rimarcato che le tensioni di natura diplomatica con la Cina non impatteranno sugli accordi presi dalla sua amministrazione.

A differenza del suo predecessore Donald Trump, Biden ha riportato la questione climatica all’attenzione degli USA, puntando a migliorare le relazioni con la Cina proprio in funzione di un impegno comune nei confronti di problematiche transnazionali. Al momento però la diplomazia di Biden sembra essersi arenata a seguito della presa del potere da parte dei Talebani e dalle numerose critiche che parte dell’opinione pubblica statunitense sta riservando all’inquilino della Casa Bianca.

Sul fronte puramente economico molte grandi aziende statunitense recriminano inoltre a Biden la prosecuzione della guerra dei dazi avviata da Trump. Per il momento il primo anno di mandato di Biden si sta rivelando particolarmente delicato.

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