Tecnologie a emissioni negative: una nuova opportunità per la piazza economica

Chiara De Carli

18/05/2022

18/05/2022 - 10:44

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Nella sua riunione odierna, il Consiglio federale ha approvato un rapporto che illustra misure e condizioni per potenziare tecnologie per la cattura e il sequestro di CO2 (Ccs) a emissioni negative (Net) fino al 2050.

Tecnologie a emissioni negative: una nuova opportunità per la piazza economica

Potenziare le tecnologie a emissioni negative entro il 2050. La Confederazione rinnova il suo impegno e ribadisce la volontà di diventare una nazione 100% green da qui a 30 anni. La strategia climatica a lungo termine del Consiglio federale ha messo in risalto come tra tre decadi le emissioni di gas serra difficilmente evitabili saranno soprattutto nell’industria, nella valorizzazione dei rifiuti e nell’agricoltura. Per garantire un potenziamento ecocompatibile, conveniente e socialmente accettabile per l’Esecutivo occorre sin da ora migliorare le opportune condizioni quadro, pertanto ha approvato nella sua riunione odierna un rapporto che illustra misure e condizioni per potenziare nella misura necessarie tecnologie per la cattura e il sequestro di CO2 (Ccs) a emissioni negative (Net) fino al 2050.

Potenziamento necessario

Il potenziamento delle tecnologie Ccs e Net non è necessario solo dal punto di vista della politica climatica, ma offre anche l’opportunità al settore della ricerca e alla piazza economica svizzeri di consolidare il loro ruolo pionieristico. Per garantire la sicurezza degli investimenti devono essere stabiliti obiettivi concreti di potenziamento, criteri di qualità e condizioni quadro favorevoli per l’economia privata. Vanno altresì promosse in modo mirato le innovazioni.

Potenziamento graduale in due fasi

Per il potenziamento delle tecnologie Ccs e Net il rapporto propone due fasi: una «fase pionieristica» fino al 2030 e una di «potenziamento graduale mirato» fino al 2050. Sull’arco delle due fasi, fino al 2050, nell’industria dovranno essere utilizzate strutture Ccs, in particolare negli impianti di valorizzazione dei rifiuti e nei cementifici. Per il trasporto e il sequestro del CO2 in Svizzera occorre una nuova infrastruttura (ad es. gasdotti e siti di stoccaggio nel sottosuolo o in materiali edili). È inoltre necessario investire in tecnologie Net, in particolare nel quadro di accordi bilaterali sulla protezione climatica con Paesi partner. Se nella fase pionieristica saranno attuate le vigenti condizioni quadro giuridiche, per la fase di potenziamento graduale dopo il 2030 sono necessari importanti cambiamenti di rotta, soprattutto per lo sviluppo di un’infrastruttura di ampia portata per il trasporto e il sequestro del CO2.

Opportunità per la ricerca e la piazza economica

Nel limite del possibile, il potenziamento delle tecnologie Ccs e Net sarà finanziato in base al principio di causalità. Entro la fine del 2024, il Consiglio federale esaminerà proposte concrete e chiarirà anche i ruoli della Confederazione, dei Cantoni e dell’economia privata.

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