Svizzera: oggi le donne tornano in piazza per rivendicare la parità

Claudia Mustillo

14 Giugno 2021 - 10:24

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«Se le donne vogliono, tutto si ferma». Trent’anni fa era questo lo slogan che risuonava in piazza, durante il primo sciopero nazionale delle donne in Svizzera. Oggi, le donne tornano a rivendicare i loro diritti, in cerca di una reale parità in ambito sociale e lavorativo.

«Se le donne vogliono, tutto si ferma». Trent’anni fa era questo lo slogan che risuonava in piazza, durante il primo sciopero nazionale delle donne in Svizzera. Oggi, le donne tornano in piazza per rivendicare i loro diritti, in cerca di una reale parità in ambito sociale e lavorativo.

Il 14 giugno nelle proteste delle donne

Il 14 giugno è senza dubbio una data importante per i diritti delle donne. Nel 1981 è stato approvato il terzo comma dell’articolo 8 della Costituzione sull’uguaglianza giuridica:

Uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l’uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l’istruzione e il lavoro. Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore.

Dieci anni dopo, nel 1991, le donne scendono in piazza per il primo sciopero nazionale in Svizzera. L’evento ha visto la partecipazione di circa mezzo milione di donne, al grido : «Se le donne vogliono, tutto si ferma». Nel 2019, infine, le donne sono tornate in piazza in molte città per rivendicare i propri diritti. Oggi, dopo 30 anni dallo storico sciopero nazionale, si torna ancora una volta in strada - con tantissime iniziative in molte città svizzere - per chiedere una giusta retribuzione, per combattere la riforma dell’AVS e per ottenere una maggiore protezione contro le violenze.

Il 14 giugno 1991

Una giornata che indubbiamente è entrata nella storia della Svizzera, quella del 14 giugno 1991, quando operaie, universitarie, donne, sono scese in piazza per ottenere una giusta e corretta applicazione del comma inserito in Costituzione sulla parità dei sessi.

La manifestazione del 1991 ha accesso il dibattito sociale e politico sulla questione delle donne. Un dibattito che ha dato origine alla legge federale sulla parità dei sessi, entrata in vigore nel 1996.

La legge federale sulla parità dei sessi (LPar) è entrata in vigore il 1 luglio del 1996. Si tratta di uno strumento di promozione della parità tra donne e uomini. In particolare la legge vieta tutte le discriminazioni, sia dirette che indirette; inoltre, questa si applica a tutti gli ambiti professionali. E per facilitarne l’applicazione prevede la gratuità del processo nei tribunali cantonali, oltre all’alleggerimento dell’onere della prova e alla possibilità di azioni collettive.

Qual è la situazione oggi?

Ancora oggi le donne continuano a essere pagate meno. La parità dei sessi non si è ancora realizzata e, forse, non arriverà mai completamente. Secondo il livello di competenze, in Svizzera, il divario salariale varia dal 12 al 19% (dati dell’ufficio federale di statistica). A parità di formazione e di posizione professionale il salario lordo standardizzato delle donne è inferiore a quello degli uomini. Infine a parità di posizione professionale, il salario delle donne è tra l’8% e il 19% inferiore a quello degli uomini.

Situazione che è anche peggiorata a causa della pandemia da Coronavirus.

I principali raduni per oggi, 14 giugno 2021, sono previsti alle ore 18.00, ma alcune iniziative sono in programma alla 15.19 ora simbolica in cui - stando alle statistiche - le donne cessano di essere remunerate rispetto agli uomini.

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