Il 23 febbraio 2022 il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) di studiare con l’Ue un pacchetto negoziale per stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale.
Seduta speciale sulla politica europea per il Consiglio federale nella giornata odierna, durante la quale è stato informato sullo stato dei colloqui esplorativi tra la Svizzera e l’Unione Europea (Ue) e ha deciso di intensificarli. All’Esecutivo è stato poi notificato il rapporto finale sulla riduzione delle differenze normative tra il diritto svizzero e la legislazione dell’Ue.
Unione europea sotto osservazione
Era il 23 febbraio 2022 quando il Consiglio federale incaricava il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) di studiare con l’Ue un pacchetto negoziale per stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale.
Cosa prevede il pacchetto negoziale
La proposta del Consiglio federale comprende i seguenti elementi:
- la piena applicazione degli accordi bilaterali di accesso al mercato interno (libera circolazione delle persone, MRA, trasporti terrestri, trasporti aerei e agricoltura);
- l’associazione della Svizzera ai futuri programmi dell’Ue, in particolare nel campo della ricerca;
- la conclusione di nuovi accordi nei settori dell’elettricità, della sicurezza alimentare e della salute;
- possibili soluzioni per quanto riguarda il recepimento dinamico del diritto, la composizione delle controversie, gli aiuti di Stato e la continuazione del contributo svizzero.
Una valutazione provvisoria dei colloqui esplorativi tra la segretaria di Stato del DFAE Livia Leu e Juraj Nociar, capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, mostra che il pacchetto proposto dalla Svizzera incontra nel complesso l’interesse dell’Ue, che continua però a insistere pubblicamente sulle sue note posizioni in materia di questioni istituzionali. Questo rende difficile trovare un punto di incontro tra gli interessi tra i due protagonisti, poiché le posizioni sono ancora molto distanti e sono necessari ulteriori chiarimenti. Inoltre, a causa del conflitto in Ucraina i lavori sono stati rimandati e si sono potuti svolgere finora solo due cicli di colloqui esplorativi. Il Consiglio federale ha quindi deciso ora di intensificare i colloqui in vista di possibili negoziazioni. Per poter garantire insieme una base futura promettente per la via bilaterale, è necessaria una maggiore flessibilità anche da parte dell’Ue. Il Consiglio federale deciderà in merito a un mandato negoziale quando ci saranno sufficienti presupposti per avviare le trattative.
Valutazione politica di Gattiker
Su incarico del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e con il coinvolgimento dei dipartimenti interessati, l’ex segretario di Stato Gattiker ha effettuato una valutazione politica delle differenze normative tra il diritto svizzero e la legislazione dell’Ue nell’ambito degli accordi di accesso al mercato interno dei Bilaterali I, e ha tenuto colloqui con importanti attori politici nazionali su come ridurle, in particolare in relazione all’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Nella seduta di oggi, il Consiglio federale ha preso atto del relativo rapporto finale, i cui risultati servono all’Esecutivo come base, tra le altre, per un eventuale mandato negoziale. I margini di manovra e le possibili soluzioni illustrati nel rapporto finale saranno tenuti in considerazione nei prossimi colloqui esplorativi con l’Ue.
La Svizzera rimane interessata a cercare soluzioni costruttive concrete con l’Ue per stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale nell’interesse reciproco.
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