In Svizzera mancano farmaci: nel 2022 le segnalazioni sono aumentate del 9%. Berna istituisce una task force

Chiara De Carli

1 Febbraio 2023 - 16:43

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Che si tratti di un banale sciroppo per la tosse o di una compressa per abbassare la pressione, la filiera del farmaco è in crisi. E oggi il Consiglio federale ne ha - finalmente - preso atto.

In Svizzera mancano farmaci: nel 2022 le segnalazioni sono aumentate del 9%. Berna istituisce una task force

Sembra paradossale, ma la penuria di farmaci colpisce anche la roccaforte dell’industria farmaceutica, la Svizzera. Dopo l’allarme lanciato negli scorsi mesi dai farmacisti elvetici, il Consiglio federale ha fatto sapere che nella seduta odierna è stato informato riguardo alla situazione dall’Approvvigionamento economico (AEP) che ha definito la situazione dell’approvvigionamento di agenti terapeutici «fortemente sotto pressione», ordinando la liberazione di scorte obbligatorie.
L’Esecutivo, assieme al Dipartimento federale dell’interno (DFI) e con il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), ha quindi istituito una task force per valutare misure a breve termine. I progetti già in corso, che mirano a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento a lungo termine, continueranno a essere portati avanti.

Segnalazioni in aumento

Le cause sono da ricondurre alla globalizzazione, in primis, ma Covid e strozzature alla produzione hanno fatto la loro parte. La scarsa disponibilità dei principi attivi è in peggioramento ormai da anni.
L’AEP ha reso noto che nel 2022 le segnalazioni sulla Piattaforma farmaci sono aumentate del 9% rispetto al 2019. Nel 2022 è stata presentata una cifra record di più di 150 richieste di ricorso alle scorte obbligatorie. In circa 120 casi, il mercato ha potuto essere rifornito con beni provenienti dalle scorte obbligatorie.
A complicare ulteriormente la situazione, il numero crescente di farmaci ritirati dal mercato che rende difficile l’elezione delle terapie per i pazienti. Mancano inoltre i farmaci soggetti a monopolio.
In Svizzera, dunque, pandemia e strozzature nella produzione dei principi attivi - soprattutto in Cina - hanno fatto sì che l’offerta non sia più in grado di coprire la domanda.
A differenza degli scorsi anni, i problemi riguardano sempre più spesso le formulazioni orali e oltre al settore ospedaliero, anche quello ambulatoriale. Farmacie e studi medici si ritrovano a fare i conti con le criticità dei grossisti, difficili da controllati con misure implementate dell’AEP, tanto meno dai titolari dell’omologazione.

Necessaria una task force

Sotto la guida del Delegato all’Approvvigionamento economico del Paese è stata istituita una task force agenti terapeutici. Una misura a breve termine per cercare di trovare una soluzione a singoli problemi di approvvigionamento e ristabilire una situazione di distensione.
Intanto, l’UFAE e l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) stanno discutendo misure a medio e lungo termine. Si tratta in particolare di individuare nel minor tempo possibile un numero più ampio di interruzioni, di gestirle con più facilità e di migliorare quindi la situazione del mercato in generale. L’obiettivo rimane quello di ridurre al minimo le interruzioni.

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