Il Consiglio di Stato dice no al pedaggio al San Gottardo: "Misura troppo penalizzante per la nostra economia"

Redazione

04/07/2023

04/07/2023 - 10:24

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Contrario anche il mondo produttivo locale.

Il Consiglio di Stato dice no al pedaggio al San Gottardo: "Misura troppo penalizzante per la nostra economia"

Il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha scritto al Consiglio federale per esprimere la sua forte preoccupazione di fronte all’ipotesi di introdurre un pedaggio per il passaggio autostradale al San Gottardo. Nella missiva, inoltre, è stata ribadita la ferma opposizione a questa eventualità. Secondo il Governo cantonale si tratta di una misura inefficace per la riduzione del traffico, che lede il principio di uguaglianza e di parità di trattamento dei Cantoni e della popolazione svizzera.

La posizione del Cantone

Secondo il Governo cantonale, l’introduzione di un pedaggio autostradale penalizzerebbe gravemente il nostro Cantone, l’unico interamente situato al sud delle Alpi, creando problemi dal lato economico, sociale e culturale, oltre che a risultare inefficace sul fronte della riduzione del numero di veicoli che annualmente transitano sotto il San Gottardo.

Il caso dell’Italia

Alcuni esempi a livello internazionale – come il sistema di pedaggi autostradali italiani – dimostrano come un sistema di questo genere potrebbe rivelarsi inefficace e generare maggiori disagi alle vie di transito alternative quali i passi alpini e i tunnel autostradali del San Bernardino e Gran San Bernardo. Per Consiglio di Stato la creazione di una barriera interna alla Svizzera sarebbe lesiva del principio costituzionale di uguaglianza tra i Cantoni e la popolazione svizzera con una misura che andrebbe ad aggravare quella cesura che il massiccio del San Gottardo ha storicamente rappresentato tra il nord e il sud del nostro Paese.

La contrarietà delle imprese

L’ipotesi paventata in passato ha sollevato una forte contrarietà da parte del mondo economico ticinese, costituito soprattutto da piccole e medie imprese. Il Consiglio di Stato si è espresso a sostegno di queste preoccupazioni e anche per questo motivo ha deciso di segnalare la propria ferma contrarietà – contenuta nella lettera inviata all’attenzione del Consiglio federale – con l’auspicio che tale eventualità non riesca a fare breccia nel contesto politico nazionale.

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