Addio benzina e diesel in Europa dal 2035. Approvati gli e-fuels, ma non i biocarburanti, delusa l’Italia

Matteo Casari

28/03/2023

28/03/2023 - 17:10

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L’UE ha confermato l’obiettivo di neutralità climatica per quanto riguarda i veicoli a motore. Dal 2035 solo macchine elettriche, a idrogeno o alimentate dagli e-fuels.

Addio benzina e diesel in Europa dal 2035. Approvati gli e-fuels, ma non i biocarburanti, delusa l'Italia

Gli Stati membri dell’Unione Europea hanno approvato martedì il divieto di vendita di nuove auto a combustibile fossile entro il 2035. Non saranno soltanto concessi motori elettrici e a idrogeno ma verranno inclusi anche quelli alimentati da e-fuels. Non approvati invece i biocarburanti, su cui spingeva molto l’Italia.

L’obiettivo climatico del settore automobilistico

La maggioranza dei ministri dell’energia del blocco dei 27 ha approvato il provvedimento martedì durante una riunione a Bruxelles, con una forte maggioranza favorevole. Soltanto la Polonia si è detta contraria, mentre Italia, Bulgaria e Romania si sono astenute.

Il divieto sui motori a carburanti tradizionali è una parte fondamentale della spinta dell’UE a raggiungere la neutralità dal punto di vista climatico entro il 2050, con emissioni nette di gas serra pari a zero. Nel dettaglio, lo stop ai combustibili fossili rientra nel pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, che richiede il taglio del 55% delle emissioni di CO2 in Europa, rispetto ai livelli del 2021.
Il dossier relativo ai veicoli stabilisce la strategia in tre passaggi:

Approvati gli e-fuels, no ai biocarburanti

Per raggiungere questi obiettivi climatici, significa che tutte le vetture immatricolate dalla metà del prossimo decennio dovranno essere a zero emissioni. Sulla carta, in questa categoria figurano soltanto le auto elettriche o con motore a idrogeno.
Tuttavia, il Consiglio dell’UE ha approvato anche i motori termici, purché funzionanti con carburanti climaticamente neutri. Secondo la Commissione europea, soltanto i cosiddetti e-fuels rientrano in questa definizione. Questi sono carburanti sintetici ottenuti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua.

La Germania si adegua

Tra i principali oppositori di questa strategia così radicale figura la Germania, il principale produttore di automobili del continente. Berlino spingeva per una soluzione più graduale, tenendo aperta l’opportunità di integrare i carburanti prodotti in modo naturale in termini di impronta carbonica. Questo tenendo conto degli interessi di alcune tra le case automobilistiche principali del Paese, come Porsche, che negli ultimi anni stanno investendo molto sui motori a carburanti alternativi.
Alla fine della scorsa settimana è poi arrivata la notizia di un raggiunto accordo tra la Germania e l’UE, come annunciato su Twitter vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans. Il punto di svolta può essere stata propria l’inclusione nella strategia degli e-fuels.

L’Italia non ci sta e spera nel futuro

L’Italia ha deciso di prendere una posizione forte, astenendosi dalla votazione in Consiglio. Il Paese con noi confinante chiedeva la legittimazione nel piano dei biocarburanti. Questo tipo di combustibili si ottiene dalle biomasse, ovvero dagli scarti di materia organica generata dalle piante e dagli animali. Pur riducendo fino l’88% di emissioni rispetto a un combustibile fossile, questi non vengono considerati dei carburanti a impatto zero.
Ancora però non è detta l’ultima parola. Nel 2026 infatti, è prevista la clausola di revisione del piano climatico, con Bruxelles cha valuterà nuovamente l’impiego dei carburanti disponibili. «Ci adopereremo, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione europea, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2», ha dichiarato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica italiano.

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