Il Consiglio ha deciso: nuove sanzioni per la Russia, diritto di soggiorno agli ucraini

Sara Bracchetti

04/03/2022

04/03/2022 - 17:17

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Le misure restrittive si allargano: il nuovo pacchetto entrerà in vigore oggi alle 18. Vietato tutto ciò che possa favorire lo sviluppo tecnologico del Paese che ha dichiarato guerra.

Il Consiglio ha deciso: nuove sanzioni per la Russia, diritto di soggiorno agli ucraini

A quattro giorni dall’adozione delle prime sanzioni nei confronti della Russia, la Svizzera rincara la dose. Lo ha deciso poco fa il Consiglio federale, che si adegua alle decisioni dell’Unione Europea allargando le restrizioni al commercio e al settore finanziario. A partire dalle 18, ora di entrata in vigore dei nuovi provvedimenti, saranno vietati l’esportazione di tutti i beni a duplice impiego, il finanziamento delle attività commerciali, l’assistenza finanziaria agli investimenti in Russia e le transazioni con la Banca centrale.

Stop all’industria militare e spaziale

La finalità prima è evidente: impedire alla Russia di rafforzarsi ulteriormente dal punto di vista militare. Non sarà dunque più consentito esportare quei beni che potrebbero essere utili allo sviluppo tecnologico e dei settori difesa e sicurezza. Non dovrà essere favorita neppure l’aviazione e l’industria spaziale: bando dunque anche alle tecnologie che operano a tal fine. Per quanto riguarda i prodotti petroliferi, sarà vietata l’esportazione di beni e servizi. Altre limitazioni riguarderanno cartevalori, mutui, depositi e l’impiego del sistema Swift.

Bloccati i conti degli oligarchi

Non solo: il Consiglio ha deciso di seguire l’Europa nella decisione di bloccare i beni di diverse personalità legate al presidente russo Vladimir Putin; si tratterebbe del congelamento di 223 conti intestati anche «a diversi oligarchi», ha dichiarato il ministro dell’economia Guy Parmelin, precisando che «l’attuazione delle sanzioni avviene nel rispetto della neutralità».

Deroga per le attività umanitarie

Unica deroga verrà concessa alle attività umanitarie, che potranno proseguire senza impedimenti. Per il prossimo futuro, inoltre, Berna si riserva di adottare ulteriori misure restrittive in maniera autonoma, a prescindere dai passi che vorrà compiere l’Europa.

Protezione per i profughi

Altra faccia della stessa medaglia, l’Ucraina: ai cittadini in fuga saranno garantiti tutela e rifugio. Sarà infatti attivato lo statuto di protezione S per i profughi che arriveranno in Svizzera, ai quali sarà concesso il diritto di soggiorno temporaneo senza necessità di espletare una procedura d’asilo ordinaria. Dopo la procedura di consultazione, potranno allungare a un anno il diritto di soggiorno, prorogabile, e chiedere il ricongiungimento familiare. Entro metà della prossima settimana, saranno consultati in proposito tutti i Cantoni.

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