INTERVISTA Da Zugo a Lugano per certificare documenti sulla 3Achain. Alessandro De Carli, Papers AG: «L’inizio di una splendida collaborazione»

Qualche settimana fa, la Città di Lugano ha lanciato sulla piattaforma 3Achain un’applicazione per la notorizzazione dei documenti digitali. Una soluzione resa possibile grazie alla collaborazione nata con l’azienda svizzera Papers AG di Zugo, attiva nel mondo delle applicazioni web3. Con questo servizio è possibile associare al documento digitale una stringa alfanumerica univoca registrata in blockchain. Così facendo, qualora il documento dovesse venire modificato, la sequenza composta da caratteri e numeri non avrà più corrispondenza con quella originale, determinando in questo modo la compromissione e dunque la non autenticità del documento.
Dalle informazioni raccolte è stata la stessa Papers AG ad avanzare la proposta alla Città, scelta perché «l’offerta di una piattaforma come la Lugano Blockchain, proveniente da una rinomata città svizzera, è davvero unica e si adatta perfettamente al nostro caso d’uso». Ci spiega Alessandro De Carli, fondatore e ceo dell’azienda con sede a Zugo. «Dobbiamo anche dare credito al team blockchain del Lugano Living Lab, che ha reso la collaborazione molto facile e ci ha supportato con tutte le nostre richieste e necessità. Sono certo che questo è solo l’inizio di una splendida collaborazione».
E-Seal, così come si chiama la soluzione, non è nuovo sulla piazza. Inizialmente infatti era stato sviluppato insieme a Swisscom. Ma dal primo gennaio scorso, Papers AG ha preso in mano l’intero progetto.
«La nostra soluzione E-seal - continua De Carli - si basa sulla fiducia e funge da importante ancoraggio per i processi aziendali».
Funziona su un’infrastruttura multichain, per dare ai clienti la sicurezza di un’infrastruttura ridondante e l’indipendenza da un progetto blockchain.

Come funziona questo servizio?
«Le aziende desiderano "sigillare" i file. Per farlo, il file viene sottoposto a un’impronta digitale (un processo chiamato hashing) e poi appuntato sulla blockchain, conferendo proprietà interessanti come il non ripudio, la prova di integrità e la prova di esistenza in un momento specifico. Inoltre, poiché utilizziamo la crittografia a chiave pubblica anche per il creatore di questi sigilli, l’azienda può certificare tali documenti».

Chi può utilizzarlo?
«I casi d’uso dei clienti spaziano dai certificati di beni di lusso, ai certificati scolastici, alle amministrazioni pubbliche che certificano documenti come gli estratti del registro dei debiti o agli architetti che sigillano interi progetti. La soluzione è abbastanza generica e può essere utilizzata per diversi casi d’uso; una delle caratteristiche più interessanti è anche la facilità di integrazione in altri sistemi IT per automatizzare la sigillatura direttamente alla fonte. Qualsiasi utente può quindi verificare il sigillo se dispone del file originale. Una verifica facilmente integrabile direttamente nel sito web del cliente».

Quali sono i vantaggi per le aziende?
«La soluzione è interamente a tutela della privacy. Quando si sigilla un file, il file vero e proprio non viene mai caricato su un server, ma la già citata impronta digitale (alias hashing) avviene direttamente in loco, dove il file viene selezionato. Ciò significa che è possibile sigillare qualsiasi tipo di file riservato, senza che noi lo vediamo mai. Inoltre la soluzione non è specifica per un tipo di file, qualsiasi file può essere sigillato».

Come è percepito il progetto blockchain della Città di Lugano dall’esterno?
«La città di Lugano è riuscita ad attirare l’attenzione nello spazio blockchain internazionale. Molti eventi stanno iniziando a svolgersi a Lugano, attirando molti dei leader del settore in una delle città più belle della Svizzera. Ritengo la blockchain come un grande servizio di fiducia e comprendo l’unicità dell’offerta, ben differenziata rispetto ad altre blockchain».